Il 14 giugno una marcia a Roma per i nostri due marò trattenuti in India senza processo

6 Mag 2014 11:54 - di

La speciale “petition”, mirante a trasferire in Kerala il processo in corso nei confronti dei fucilieri di Marina trattenuti in India da oltre un anno senza processo, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, è stata formalmente registrata presso la Corte Suprema indiana, ma ha poche possibilità di essere esaminata prima dell’inizio, il 12 maggio, delle vacanze estive del Tribunale. La “Transfer petition” è stata firmata da Freddy John Bosco, proprietario dei peschereccio “St. Antony” coinvolto nell’incidente in cui il 15 febbraio 2012 morirono due pescatori, e secondo l’avvocato che la patrocina, Usha Nandini V., «mira a portare la causa nel suo luogo naturale, il Kerala». Il ricorso è stato registrato il 25 aprile 2014 con il numero 14241/14 e con il titolo “Freddy vs U.O.I. & Ors”. «Non abbiamo perso ancora tutte le speranze che la nostra “petition” sia esaminata prima delle vacanze – ha detto il legale – ma certo i tempi sono stretti ed è probabile che se ne debba riparlare a luglio», dopo la fine delle vacanze giudiziarie prevista per il 29 giugno.
Nel frattempo, fra le iniziative a sostegno dei nostri due marò, è da registrare la proposta di Carlo Fidanza, capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale al Parlamento europeo, di far guidare «la tradizionale parata militare del 2 giugno proprio da Latorre e Girone per dimostrare al mondo intero che per gli italiani la Patria è un valore irrinunciabile e chi porta l’uniforme per difenderla ha il sostegno di tutto il popolo, di tutte le Istituzioni rappresentative e di tutta la Nazione. In attesa della loro liberazione, che esigiamo avvenga in brevissimo tempo, ai due marò deve essere concessa una licenza per poter rientrare in Italia e partecipare alla festa della Repubblica del 2 giugno». Infine per il 14 giugno una manifestazione a Roma è stata annunciata da Paola Moschetti Latorre, compagna di Massimiliano, che sarà affiancata nell’organizzazione dal quotidiano “Il Tempo” e da altre due promotrici, Tiziana Piliego di Brindisi e Rita Riggio di Reggio Emilia.

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