Svuotacarceri e immigrazione clandestina, show leghista alla Camera. Rampelli: «Alfano irresponsabile»

1 Apr 2014 19:23 - di Giovanni Trotta

Seduta movimentata alla Camera, come capita sempre quando si parla della sicurezza. Mentre era in corso l’esame del ddl “messa alla prova” e sugli arresti domiciliari, Gianluca Buonanno della Lega ha esposto in Aula una spigola, ragion per cui il vicepresidente Luigi Di Maio lo ha prima richiamato all’ordine e poi espulso. Buonanno, che non è nuovo a scene del genere, era intervenuto nel dibattito con i colleghi del suo gruppo, che contestano il provvedimento che sostanzialmente cancella il reato di immigrazione clandestina. «Quando ho sentito – ha spiegato – che in quest’Aula si facevano questi discorsi pensavo che fossimo davanti ad un pesce d’aprile. Ma la maggioranza che fa? Altro che sardine, qui c’è chi si lamenta del fatto che gli immigrati sono trattati peggio dei turisti. Diamo le spigole ai nostri poveri, ai nostri pensionati». A quel punto, ha tirato fuori una spigola fresca brandendola nell’incredulità dei deputati. Anche Fratelli d’Italia ha criticato il provvedimento: «La sicurezza nazionale è uno dei valori costitutivi di uno Stato. La proposta di legge delega “messa alla prova” non solo smantella l’ergastolo, già di per sé attenuato a causa delle pene alternative, ma abroga il reato di ingresso clandestino derubricato a illecito amministrativo. Tra svuota carceri, abrogazione del reato d’immigrazione clandestina, indulti veri e mascherati, lo smantellamento dei presidi di polizia e delle prefetture, il ministro dell’Interno Alfano pensa bene di disertare l’aula», ha accusato Fabio Rampelli a commento. «La sua è una doppia responsabilità – ha aggiunto – visto che è stato anche ministro di Giustizia. Come ministro dell’Interno oggi e Guardasigilli ieri dovrebbe aver ben presente la carica esplosiva che questo provvedimento ha sulla stabilità nazionale, ma oggi la sua posizione è la stessa di Beppe Grillo: entrambi gettano la maschera e si fanno artefici di un atto irresponsabile che trasformerà l’Italia in una calamita per i flussi migratori provenienti dal sud del mondo». Sulla vicenda è intervenuto dai microfoni di Radio Padania anche il segretario Matteo Salvini: «Se passa l’abolizione della Bossi-Fini un referendum non glielo leva nessuno», ha detto, aggiungendo che si tratta «dell’ultimo baluardo per la difesa di questo povero Paese», rimarcando il fatto che «per la cancellazione di una legge fondamentale il premier è all’estero, il ministro Alfano non si è presentato in aula e Grillo vota a favore». Da parte sua il capogruppo leghista Giancarlo Giorgetti ha detto che «la Lega richiede la presenza in aula del ministro Angelino Alfano affinché dia tutte le informazioni necessarie al Parlamento per discutere di un tema così importante come l’eliminazione del reato di immigrazione clandestina». La Lega sta contrastando duramente il provvedimento, con interventi a raffica su tutti gli emendamenti al testo.

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