Bagnasco: l’Italia è una sola. La Lega difende i secessionisti: domenica in piazza a Verona
“Ogni forma di violenza è sempre da ripudiare” e “le difficoltà ci sono per tutti, non solo per una parte del Paese e sono anche gravi. L’Italia è una sola”. Lo ha detto il cardinal Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente Cei, facendo riferimento all’arresto dei secessionisti veneti, a margine della Messa celebrata alla Ansaldo Energia. “La questione della decentralizzazione di alcune funzioni va vista in un’ ottica di non violenza, di collaborazione, di unità del Paese. Va comunque fatta salva l’unità, non solo ideale e storica ma effettiva dell’Italia”, ha aggiunto Bagnasco. La posizione della Chiesa è dunque chiara mentre s’infiamma il dibattito sul malessere del Nord Italia a latere della “scoperta” del farsesco golpe del Tanko, un trattore camuffato da carro armato che, secondo gli inquirenti, era in grado di sparare.
La Lega continua a difendere i 24 arrestati (tra cui il leader dei Forconi del Nord Lucio Chiavegato e l’ex parlamentare del Carroccio Franco Rocchetta) in nome della libertà d’opinione. Matteo Salvini alla trasmissione televisiva Agorà ha attaccato l’inchiesta: “Gli italiani per due anni hanno pagato intercettazione, pedinamenti, centinai di uomini dei reparti operativi speciali dei Carabinieri. Dopo due anni, con un costo di milioni di euro, hanno intercettato queste 24 persone, hanno trovato una ruspa camuffata da trattore, che va a 8 chilometri all’ora e hanno trovato un tizio che parlava di pane, salame e dinamite. Hanno arrestato padri di famiglia, pensionati e lavoratori che vogliono l’autonomia e l’indipendenza, il che fino a prova contraria non costituisce reato, mi autodenuncio anch’io. Questa è una cosa incivile e assurda”. E La Padania, il giornale della Lega Nord, oggi in prima pagina presenta un titolo che non lascia dubbi: “L’indipendenza non si arresta” e dà notizia che domenica a Verona i leghisti saranno in piazza con lo slogan “Pacificamente liberi”. Ma per il gip di Brescia esiste “un quadro indiziario nitido, composito e gravissimo in ordine all’effettiva sussistenza di uno stabile vincolo associativo” con il fine “senza dubbio eversivo dell’ordine democratico e costituzionale”.