Allarme Istat: gli italiani senza lavoro raggiungono il 13 per cento
Il tasso di disoccupazione a febbraio si attesta al 13,0%, il più alto dall’inizio sia delle serie mensili (dal gennaio 2004) che di quelle trimestrali (dal primo trimestre 1977). Lo rileva l’Istat citando comunque dati provvisori. Il tasso è sostanzialmente stabile rispetto a gennaio: infatti si registra un aumento di 0,046 punti percentuali che viene quindi arrotondato a 0,0 punti. Invece su base annua la crescita è pari a 1,1 punti. Guardando alle differenze tra uomini e donne, il tasso di disoccupazione maschile, pari al 12,5%, aumenta sia su gennaio (+0,2 punti) sia in termini tendenziali (+1,4 punti); quello femminile, al 13,6%, cala di 0,2 punti rispetto al mese precedente ma cresce di 0,6 punti nel confronto annuo. A febbraio il numero di disoccupati supera la soglia dei 3,3 milioni, registrando precisamente 3 milioni 307 mila persone in cerca di lavoro, in aumento di 8 mila rispetto a gennaio (+0,2%) e di 272 mila su base annua (+9,0%). In particolare, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni a febbraio è pari al 42,3%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali su gennaio, quando aveva toccato il picco, ma in aumento di 3,6 punti su base annua. Secondo l’Istat, i ragazzi in cerca di lavoro sono 678mila. Per quanto riguarda l’occupazione, il tasso a febbraio si attesta al 55,2%, il minimo dal primo trimestre del 2000, ovvero da quattordici anni. In altre parole in Italia risulta occupata poco più di una persona su due tra i 15 e i 64 anni. Sempre con riferimento al mese di febbraio scorso gli occupati sono 22 milioni 216 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente, ovvero di 39 mila unità, e dell’1,6% su base annua, cioè 365 mila. In sostanza si contano mille occupati in meno al giorno in un anno. La rilevazione campionaria dell’Istat sulle forze di lavoro rappresenta la principale fonte di informazione statistica sul mercato del lavoro italiano. Le informazioni rilevate presso la popolazione costituiscono la base sulla quale vengono derivate le stime ufficiali degli occupati e dei disoccupati, nonché le informazioni sui principali aggregati dell’offerta di lavoro (professione, settore di attività economica, ore lavorate, tipologia e durata dei contratti, formazione).