La più importante mostra di Palazzo Vecchio? Alla futura moglie del migliore amico di Renzi

19 Mar 2014 13:58 - di Guido Liberati

Francesca Campana Comparini ha 26 anni, una laurea in filosofia e un futuro marito che è il migliore amico di Matteo Renzi. Ecco perché, quando a Palazzo Vecchio è stata annunciata la mostra più bizzarra dell’anno, dedicata a un parallelo tra Pollock e Michelangelo (come dire un concerto con musiche dei Deep Purple e di Mozart) qualcuno nel consiglio comunale fiorentino ha pensato male quando ha visto che ha curarla è la futura moglie di Marco Carrai. L’imprenditore salito agli onori della cronaca per aver ospitato (secondo il quotidiano Libero «gratuitamente») a Firenze in un appartamento da lui preso in affitto lo stesso sindaco Renzi. I pensieri maliziosi sono diventati un caso politico così che due consiglieri comunali dell’opposizione (Sel e una lista civica di sinistra) hanno chiesto conto della strana commistione. «Talvolta i desideri diventan realtà – hanno attaccato i consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo intervenendo sul Corriere fiorentino – è proprio il caso di definire così la felice storia di una giovane che nel 2012 veniva presentata dalla stampa come filosofa appassionata d’arte,  la cui madre proprietaria della storica argenteria Parenti di Via Tornabuoni, aveva ospitato nel suo negozio venticinque opere dello scultore Antonio Crivelli. Solo due anni più tardi si trova ad essere la curatrice insieme a Sergio Risaliti della mostra di Pollock a Firenze, organizzata con il Comune di Firenze nel palazzo dell’ex tribunale di piazza San Firenze. «Nessuno vuol mettere in dubbio il valore culturale e artistico del progetto che prevede di ospitare opere d’arte del maestro Pollock a Firenze ma quello su cui non possiamo tacere é l’inopportuna connessione tra la curatrice e l’entourage del Sindaco: niente di illegale ma avendo il Comune scelto senza bando proprio la proposta presentata dalla futura moglie di Carrai qualche perplessità può nascere».  Insomma,  perché affidare una delle più importanti mostre fiorentine  proprio alla moglie del miglior amico di Renzi? La risposta dell’assessore alla cultura Sergio Givone è stata tra la stupito e lo scandalizzato. «La dottoressa Campana di cui conosco le competenze scientifiche», ha il curriculum giusto e tutte le carte in regola per curare la mostra. Ancora più irritata la reazione di Carrai, che ha annunciato querele a tutto spiano contro chi osa ipotizzare malevole interpretazioni. E guai a chi osa metterle in… mostra.

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