La mozione finale del congresso di FdI-An: ecco gli obiettivi del nuovo partito della nazione
Il congresso di FdI-An ha approvato, oltre alla relazione finale di Giorgia Meloni, la mozione conclusiva che riassume i punti programmatici del movimento. Per quanto riguarda le riforme questi gli obiettivi di FdI: elezione diretta del presidente della Repubblica, revoca dei ministri da parte del premier, riduzione dei poteri legislativi delle Regioni, Senato delle autonomie, legge elettorale che garantisca la possibilità di scelta degli elettori.
L’altro aspetto su cui si concentrerà l’azione del nuovo soggetto è la competività e la riduzione dell’oppressione fiscale anche attraverso l’introduzione del quoziente familiare. “Vogliamo – si legge nella mozione – permettere ai contribuenti di scaricare tutte le fatture dalla dichiarazione dei redditi in modo da far emergere l’economia in nero”. FdI sosterrà le politiche di riduzione dei costi della politica e degli sprechi. Sul modello di sviluppo così recita la mozione finale: “Vogliamo un modello di sviluppo che si fondi realmente sulle vocazioni e sulle competenze distintive del nostro popolo, difendendo gli asset naturali e i distretti produttivi del made in Italy”.
FdI intende difendere la vita, dal concepimento alla morte naturale, tutelare le famiglie numerose, il ceto medio impoverito, salvaguardare la spesa sociale. Importante anche il capitolo su sicurezza e legalità: “Rifiutiamo radicalmente la scorciatoia delle amnistie e dei condoni”. “Contrastiamo la diffusione del gioco d’azzardo e delle slot machine che stanno trasformando la ludopatia in una vera emergenza nazionale”.
Quanto all’immigrazione la mozione finale riporta questi obiettivi: “Bloccare i flussi migratori fino a quando il tasso di disoccupazione in Italia sarà superiore alla media europea”. Viene ribadita l’avversione allo ius soli e si dichiara che FdI è per il mantenimento del reato di immigrazione clandestina.
Un ampio capitolo della mozione riguarda l’Europa e l’uscita dall’euro. “Se l’Italia non esce dall’euro rimane forte il rischio di trovarci nella stessa situazione in cui oggi si trova la Grecia e sono le autorità europee che ci devono convincere del contrario. Per questo i nostri parlamentari europei non aderiranno al Ppe e fin da oggi viene dato mandato al presidente nazionale di trovare in Italia e in Europa nuove alleanze in grado di difendere l’Europa dei popoli e delle autonomie dall’oppressione burocratica di Bruxelles”.
FdI-An, presentandosi come partito della nazione, è soggetto sensibile alla difesa della sovranità nazionale: sul caso dei due Marò propone il ritiro delle truppe italiane dalle missioni di pace se dovesse continuare la ingiusta detenzione dei due militari ma oltre a questo aspetto si sottolinea anche la necessità di difendere il made in Italy dalla concorrenza sleale delle merci che vengono prodotte in paesi che non rispettano le regole sociali e ambientali.
Il nuovo soggetto nato a Fiuggi raccoglie “l’innovazione di Fratelli d’Italia, l’eredità di An e il lavoro dell’Officina per l’Italua, vuole fare pesare questo discorso all’interno del centrodestra italiano, rifiutando mediazioni al ribasso e compromessi finalizzati soltanto a risultati immediati. Per costruire le nuove alleanze del centrodestra poniamo come condizione irrinunciabile lo svolgimento delle primarie di coalizione per la scelta del candidato premier”.
Al termine dei lavori del congresso è stato anche eletto un ufficio di presidenza che ha il compito di coadiuvare l’attività del presidente Giorgia Meloni. Sono stati chiamati a farne parte Ignazio La Russa, Guido Crosetto, Gianni Alemanno, Fabio Rampelli, Massimo Corsaro, Edmondo Cirielli, Magdi Cristiano Allam e Antonio Guidi.