Napolitano allarmato dai “terremoti” politici e dai populismi. «Ma l’Europa resta l’unica via»
Preoccupato dai continui terremoti politici, ma vigile. Così è apparso Giorgio Napolitano alla presentazione del suo libro La via maestra – l’Europa e il ruolo dell’Italia nel mondo“, presenti Pier Ferdinando Casini e Massimo D’Alema. «Ho preoccupazione per lo stato del dibattito in Italia e se questo libro può sollecitare qualcuno perché si occupi più di Europa sarei soddisfatto», ha detto in vista della campagna elettorale per il Parlamento europeo della prossima primavera. Sarà arduo parlare dei temi europei, ha osservato il capo dello Stato, perché siano «in una fase di sommovimento della scena politica italiana in cui non si parla quasi per nulla della politica estera». Ma accanto a una rappresentazione critica dell’Europa, ha insistito, c’è la «convinzione che non vi sia prospettiva per i nostri Paesi al di là dell’integrazione europea». Bisogna «ristabilire un filo di consenso da parte dei cittadini, basato su comprensione e sostegno consapevole al processo europeo», ha detto ancora consapevole delle difficoltà di raggiungere l’obiettivo, anche perché «non è facile prospettare una linea alternativa» alle politiche europee «con il rischio di apparire improvvisamente indifferenti o negligenti rispetto al dovere di abbattimento del debito pubblico e alla necessità complessiva di rigore nei conti pubblici europei». Quello di Napolitano è un monito per tutti a trovare la «proposizione di politiche per una nuova acquisizione di ruolo dell’Europa sul piano internazionale». Quindi si è detto d’accordo con Casini quando ha invitato a non opporre «l’euroretorica alle pulsioni antieuropee, dando una rappresentazione acritica a processo di costruzione europea, perché sarebbe impossibile e sterile». Per entrare in sintonia con l’elettorato, quindi, è necessario dare una rappresentazione critica dello stato dell’Europa, ma resta la preoccupazione di non riuscire a recuperare consenso con argomenti razionali, «se perdiamo la fiducia in questa possibilità, non si sa più quale strada prendere». Quanto alla proposta di unificazione della presidenza della Commissione e del Consiglio Ue, Napolitano ha concordato che sarebbe «un elemento di semplificazione e un tentativo di ricondurre il tutto a una chiave federale», ha ha confermato di essere «affezionato all’idea che vi sia una competizione tra figure rappresentative degli schieramenti politici per la presidenza della Commissione».