La Cancellieri agita ancora il Pd. Renzi: brutta pagina. Civati: insultatemi pure

21 Nov 2013 19:02 - di Redazione

Il giorno dopo la fiducia riconfermata al ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri il caso tiene ancora banco nel dibattito interno al Pd. Matteo Renzi ha definito quella sul voto di fiducia “una brutta pagina” e ha detto che il vecchio Pd ha difeso il ministro, quello “nuovo”, cioè il suo, avrà un atteggiamento diverso. Decisivo, ha spiegato Renzi intervistato da Unomattina, è stato il discorso di Enrico Letta: “Non era uno scontro tra varie linee” ma tra chi voleva tenere in vita il governo e chi invece voleva mandarlo a casa.

“Il presidente del Consiglio – ha sottolineato Renzi – ha detto ‘vi chiedo di considerare la fiducia al ministro Cancellieri come se fosse la fiducia a me’. Mettere in discussione e votare quella mozione avrebbe voluto dire mandare a casa il governo. Io sono uno di quelli che crede che la Cancellieri abbia profondamente sbagliato, e avrebbe fatto meglio a andare a casa. Ma sono anche uno di quelli che non crede giusto mandare a casa un governo intero se Letta mette la fiche personale”.

E sono ore tormentate anche per Pippo Civati, il quale si è allineato alla disciplina di partito votando per il no alla fiducia ma strepitando contro i vertici del Pd che hanno scelto di difendere la Cancellieri. “Insultatemi pure”, dice adesso Civati ai suoi followers e scrive sul suo blog: “Mi pare giusto chiedervi di concentrare gli insulti e le giuste reprimende nei confronti del Pd dalle 13 alle 15 di oggi, quando potrò rispondervi di persona, personalmente”. “Come sapete – aggiunge – il dissenso non mi fa paura: il nostro vaffaday ce lo siamo meritati. Lo spazio #insultacivati è già aperto da ore: ho cercato di spiegare quello che è successo, ma pare ci sia ancora bisogno di discuterne. Lo faccio volentieri, convinto delle mie ragioni e preoccupato solo della mia delusione, che è anche la vostra. Raccoglierò gli insulti e le critiche, li metterò in ordine e risponderò a tutti quanti”. Dunque Civati si offre come capro espiatorio ma gli elettori del Pd non hanno molta voglia di fare il tiro a segno e laconicamente fanno notare: la delusione ci rende muti…

Anche il M5S torna ad alzare la voce e non si rassegna: i grillini vogliono agitare la bandierina anti-Cancellieri e chiederanno in occasione della conferenza dei capigruppo del Senato la calendarizzazione della mozione di sfiducia al Guardasigilli. La mozione di sfiducia è stata presentata il 5 novembre e la capigruppo dell’epoca non la mise all’ordine dei lavori dell’Aula.

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