Dall’Atac fondi ai partiti con i proventi dei biglietti contraffatti. Alemanno: si faccia piena luce

7 Nov 2013 19:16 - di Redazione

L’inchiesta di Repubblica sull’Atac (“Biglietti clonati e fondi neri per finanziare la politica”) ha scatenato le inevitabili reazioni della politica romana. Il quotidiano, in un articolo firmato da Daniele Autieri e Carlo Bonini, rivela un presunto sistema di biglietti falsi escogitato in Atac i cui proventi servivano per finanziare i partiti, che avrebbero potuto disporre, grazie a questa truffa, di 70 milioni di euro l’anno. Un sistema che, secondo Repubblica, sarebbe sopravvissuto nel passaggio dal governo cittadino di centrosinistra a quello di centrodestra dell’era Alemanno. L’attuale sindaco Ignazio Marino si è affrettato a invocare misure severe se i fatti denunciati dovessero rivelarsi veri: “Lo dico con molta chiarezza. Se i fatti pubblicati sono veri e se ci sono dei colpevoli, di qualunque partito siano, io spero che siano arrestati e che venga buttata la chiave”.

Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex sindaco Gianni Alemanno: “Sono molti anni che si parla di questa inchiesta sui biglietti falsi di Atac. Noi siamo sempre stati i primi a chiedere chiarezza e verità su questa vicenda”. Alemanno ha aggiunto che “a tutti i vertici di Atac che abbiamo nominato abbiamo sempre dato mandato di collaborare pienamente con la magistratura e di stroncare qualsiasi interesse illecito esistente all’interno dell’azienda di trasporto pubblico locale”. “Ci auguriamo – ha concluso – di sapere al più presto, insieme a tutti i cittadini romani, come stanno realmente le cose e di vedere puniti gli eventuali responsabili”.

Parla di falsa informazione e annuncia di avere querelato “Repubblica” il deputato del Pdl Vincenzo Piso, tirato in ballo dal quotidiano a proposito di una cena con l’ex ad di Eur spa Riccardo Mancini (arrestato perché coinvolto nell’inchiesta su una tangente di 600 mila euro versate dalla Breda Menarini per una fornitura di bus a Roma Metropolitane) in cui si sarebbe accennato al sistema delle false bigliettazioni da “salvaguardare”. “Vorrei ricordare – ha detto Piso – che per anni nella mia veste di consigliere comunale e deputato, ho combattuto, inascoltato, contro l’outsourcing della bigliettazione, l’oneroso riacquisto della stessa da parte di Atac e l’estensione di un sistema notoriamente fallato in Cotral. Tutto ciò è testimoniato da articoli di giornali, innumerevoli comunicati stampa e interventi pubblici. Per questo ho dato mandato al mio legale di querelare il quotidiano che con una spregiudicata operazione di falsa informazione ha associato il mio nome alla vicenda in questione”.

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