La Camera approva la legge sull’omofobia. Sarà reato mandare in onda “Il Vizietto” con Tognazzi?

19 Set 2013 21:52 - di Redazione

Sarà reato anche trasmettere un film come Il Vizietto con Ugo Tognazzi e  Michel Serrault? La Camera ha approvato la legge contro l’omofobia:  228 i voti a favore, 57 contrari e 108 astensioni. Hanno votato sì i deputati del Pd, di Scelta civica e del Psi. Il “no” è arrivato dal Pdl (con qualche eccezione), Lega Nord e Fratelli d’Italia. Sel si è astenuta e così anche il M5S che ha attuato la protesta del bacio.  Il testo dopo il sì di Montecitorio passa ora al Senato.  Il provvedimento contiene la norma che introduce l’omofobia come aggravante di reato sulla base di quanto stabilito dalla legge Mancino per il razzismo ed è stato approvato con 354 voti a favore e 79 contrari. Una norma che ha determinato una spaccatura tra Pd e Pdl. Poco prima del voto (per sì erano Pd, Sc, Sel e M5S) il Pdl ha avvertito che «la legge sull’omofobia non potrà essere approvata così com’è dal Senato». Ma l’approvazione del provvedimento ha provocato una frizione a sinistra. Perché il Pd ha approvato un subemendamento di Gregorio Gitti di Sc che prevede la non applicazione dell’aggravante alle opinioni espresse nell’ambito dell’attività dei partiti e dei movimenti. I Cinquestelle hanno accusato il Pd di aver approvato una norma che a loro dire fornirebbe «l’impunità ai partiti come Forza Nuova o associazioni come Militia Christi».  Ma Ivan Scalfarotto, del Pd, ha difeso la bontà del subemendamento Gitti: «È una norma di garanzia – ha detto – Protegge omosessuali e transessuali e chiarisce che nessuno vuole punire la libertà di opinione». Di parere opposto Enrico Costa (Pdl): «È una norma equivoca, pasticciata. È un emendamento subdolo che dal punto di vista giuridico creerà una notevole dose di equivoci e non diteci che non incide sui processi in corso».

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