Disastro Marino, riesce a farsi contestare persino dai ciclisti: «Non ha coraggio»

20 Set 2013 20:36 - di Guglielmo Federici

Sogno o son desto? Che ci fa quella massa di ciclisti dal volto tirato sul tratto di strada che va da Largo Corrado Ricci al Colosseo? Sembra una manifestazione, o forse un’ “occupazione” della strada interessata dal piano di pedonalizzazione del sindaco Marino. Ma non può essere, sono troppo arrabbiati: i cliclisti e Marino dovrebbero essere come “pane e burro”, come “culo e camicia”… Sorpresa. Marino è riuscito a far inviperire anche loro, i romani “green” patiti delle due ruote, i suoi estimatori della prima ora. Come ha fatto ad alienarsi il loro consenso nel giro di poco tempo?  Seguiamoli. I ciclisti si sono dati appuntamento via web e stanno percorrendo in massa la strada tentando di bloccare la circolazione dei mezzi pubblici. La ribellione è stata lanciata dai social network con il nome “occupy Fori”: vi stanno partecipando giovani, anziani e anche qualche bambino. Paolo Bellino, che parla a nome del Movimento “Salva i ciclisti” spiega l’arcano: «Si parla tanto di pedonalizzazione, ma questa non c’é perché passano mezzi a motore continuamente. Le eccezioni sono troppe. È ora di finirla. Per questo abbiamo deciso di intervenire e pedonalizzare davvero questo tratto di strada». Insomma, l’accusa di una pedonalizzazione di facciata piomba su Marino, reo di avere deluso i cilclisti doc con tutta una serie di deroghe e permessi speciali. Si sa come vanno le cose. Una pedonalizzazione “de noantri”. «Sia più coraggioso – incita l’ingenuo Bellino – e tolga tutti i mezzi a motore da questo tratto di strada che contiene bellezze storiche ed archeologiche che tutto il mondo viene a visitare». Un manifestante espone un cartello con il limite di 30 km/orari, «quello per la pacifica convivenza», spiega. La polizia di Roma Capitale ha chiuso la strada all’altezza del Colosseo anche per i mezzi pubblici. Davvero credevano che Marino sarebbe stato immune dalla dolce ala del compromesso?

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