Romano Prodi consulente del “regime” kazako? Il Pdl interroga la Bonino

27 Lug 2013 16:44 - di Desiree Ragazzi

«Risponde al vero quanto ipotizzato da alcuni giornali circa l’erogazione a beneficio di Romano Prodi di cospicue somme di denaro da parte del Kazakistan?». I senatori del Pdl Maurizio Gasparri, Vincenzo Fasano e Francesco Amoruso in un’interrogazione al ministro degli Esteri, Emma Bonino chiedono di sapere se questi «pagamenti sono noti al governo e, nel caso, a quanto ammontano. Sono in corso o hanno riguardato comunque il passato?».  La vicenda è complessa e nei giorni scorsi ha tenuto banco su tutti i giornali. «Diversi organi di stampa – scrivono i senatori del Pdl – hanno ricordato i rapporti antichi e tuttora in corso di amicizia e collaborazione di Romano Prodi con il Kazakistan. L’ex presidente del Consiglio si è recato in quel paese anche nelle ultime settimane. Più volte ha tessuto le lodi del Kazakistan, avallando l’operato delle locali autorità». Da qui la richiesta di informazioni alla Farnesina. La vicenda dei rapporti tra il Professore e il presidente kazako, Nazarbayev ha creato molto scalpore. Un articolo dello Spiegel International pubblicato a marzo – quando l’ex premier era il candidato del Pd alla presidenza della Repubblica – già accendeva i riflettori sui rapporti tra il dittatore kazako e Prodi.  «Per essere un tiranno – scriveva il giornale tedesco –  il signore del Kazakistan ha a sua disposizione alcuni insoliti sostenitori: gli ex cancellieri tedesco e austriaco Gerhard Schröder e Alfred Gusenbauer, gli ex primi ministri britannico e italiano Tony Blair e Romano Prodi, così come l’ex presidente polacco Aleksander Kwaniewski e l’ex ministro degli interni tedesco Otto Schily».  Lo Spiegel puntualizzava che tutti «sono ufficialmente membri dell’International Advisory Board di Nazarbayev. Si incontrano diverse volte ogni anno, nella più recente occasione due settimane fa nella capitale kazaka Astana, e ciascuno di loro percepisce onorari annuali che raggiungono le sette cifre». La vicenda è ritornata in auge nei giorni in cui in Italia infuriava la polemica sul dissidente kazako. Molti avevano chiesto le dimissioni del ministro Alfano, ma in tanti dimenticavano che fra i consulenti del presidente kazako Nursultan Nazarbaev ci sono anche tanti ex leader europei fra cui, per esempio, pure l’ex premier Prodi.  Panorama in una lunga inchiesta ha ricordato peraltro che il 23 maggio scorso, una settimana prima del blitz nella casa romana della moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, Prodi prendeva la parola al Palazzo dell’indipendenza di Astana, capitale del Kazakstan. Con un discorso di dieci minuti l’ex presidente del Consiglio dava lezioni sui problemi dell’eurozona. «In Europa – sentenziava l’ex-premier – circola l’idea che tutto il mondo sia in crisi. In realtà il mondo nel suo complesso non è mai andato così bene. L’Asia sta crescendo e pure l’Africa, che parte da zero. Solo l’Europa soffre».

 

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