In scena a Roma la nuova retorica: Zingaretti va in pompa magna da Marino e lo chiama “illuminato”

8 Lug 2013 19:05 - di Aldo Di Lello

Il tempo passa,ma la vecchia retorica politica resta. Anzi, s’accresce, facendosi sempre più roboante e barocca. Dall’incontro in Campidoglio tra Zingaretti e Marino per la riunione  congiunta delle Giunte (regionale e comunale) non è risultato granché. In compenso, abbiamo assistito a uno sfoggio di sdilinquimenti come non se ne vedeva dai tempi dei vertici del Comintern, quando si esaltava l’illuminata guida del compagno di turno. In termini più o meno simili si è espresso il compagno Zingaretti nei confronti del compagno Marino. Il Governatore definisce infatti i programmi del Sindaco con queste sobrie parole: «Una impostazione molto illuminata,  avanzata e moderna». Se avesse avuto più tempo avrebbe aggiunto anche questi aggettivi: supersonica, divina, megagalattica, strafica. Un sublime suono di violini giunge anche dal segretario del Pd del Lazio, Enrico Gasbarra: «Un nuovo stile, un nuovo spirito di collaborazione». Se continua così, alla prossimo vertice ingaggeranno anche il coro di Santa Cecilia per intonare L’Alleluia.

Sì, va bene, ma alla fine, oltre a scambiarsi complimenti, che cosa hanno combinato di buono? L’unica cosa emersa chiaramente è una sorta di partita di giro tra Regione e Comune. «Roma Capitale avrà subito 800 milioni che le sono dovuti dalla Regione Lazio». E già, ma con quali coperture in bilancio? «È Zingaretti o Silvan?», si chiede beffardo Storace. E sulla questione che sta veramente a cuore ai cittadini romani, cioè la gestione rifiuti, che si sono detti i due «illuminati» dignitari progressisti? Un bel nulla. «No, non ne abbiamo discusso», ha risposto Zingaretti accampando la scusa di un «iter stabilito in una riunione con il ministro». In compenso, Zingaretti favoleggia  «di progetti per 5 grandi obiettivi strategici che poi verranno realizzati».  Di che si tratta? Non è dato saperlo: «Ne parleremo a settembre perché siamo persone serie». Vale   la pena ricordare al Governatore che le persone serie, normalmente, parlano solo se hanno qualcosa di concreto da comunicare. Oppure non parlano affatto. Ma la politica degli annunci è così: grandi parole, cui segue il silenzio dell’oblio. Se il buon giorno si vede dal mattino, ai cittadini romani non resta che rassegnarsi a essere travolti nei prossimo mesi da altre tonnellate di retorica. Sperando almeno di non dover galleggiare tra i rifiuti. Illuminati.

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