Grillo-Napolitano, duello al Colle. «Voglio un incontro, le Camere vanno sciolte». Napolitano lo gela
Dopo il sobrio ma determinato altolà di Monti all’esecutivo arriva la spallata di Beppe Grillo. «Napolitano vada in televisione, in prima serata e parli alla Nazione. Dica la verità sullo stato dell’economia, sulle misure che dovremo prendere, sui sacrifici enormi che ci aspettano. Imponga la cancellazione del porcellum, contro cui alla Camera ha votato soltanto il M5S e un solo deputato del pdmenoelle e sciolga il Parlamento. Quest’agonia non può durare. Chiedo un incontro con Napolitano». La dichiarazione di guerra del leader “pentastellato” corre sulla rete: il bellicoso messaggio che apre il blog del comico è corredato da una falsa prima pagina del Corriere della Sera sulla quale campeggia il titolo «Le dimissioni di Letta. Grillo capo del Governo. Un proclama di Napolitano». E giù il cahier de doléance alla nazione: «La disoccupazione ha toccato il record storico dal 1977, da quando viene misurata, la produzione industriale precipita, le aziende chiudono o espatriano, il debito pubblico aumenta, qualcuno si suicida, ma è ormai un dettaglio». Lo tsunami travolge l’esecutivo e il Quirinale perché «il governo fa solo annunci e tira a campare per non tirare le cuoia sotto l’attenta regia di Napolitano che elargisce segni di sostegno quotidiano ai ministri». L’indecenza di questa stagione, secondo il Grillo non avrebbe precedenti nella storia italiana, persino il fascismo (sinonimo di tracotante nefandezza) «ebbe il pudore» di far cadere Mussolini, invece, «questi resistono come delle cozze. Sono la malattia e vogliono essere anche la cura». Il lungo editto non trascura la denuncia della campagna anti-grillina delle centrali dell’informazione e una neanche tanto larvata minaccia di insubordinazione, gli italiani, “brava gente” possono diventare feroci». Napolitano però non muove un muscolo. «Il presidente non ha ricevuto nessuna richiesta di incontro nei modi necessari perché potesse prenderla in considerazione», fanno sapere fonti interne al Colle. Streaming o no, se Grillo vuole davvero farsi ricevere dal capo dello Stato, deve abbandonare la minaccia dei forconi e “scendere a patti” con le regole della democrazia. Il post incendiario deve aver colto di sorpresa gli stessi parlamentari grillini alle prese con il “Restitution Day” più volte rimandato. Per giovedì è prevista davanti a Montecitorio la cerimonia simbolica di restituzione della diaria parlamentare (circa un milione e 200 mila euro). Ma Grillo non ci sarà.