Manifesto politico del Cesi: appello agli italiani per un’Assemblea Costituente
La scorsa legislatura si è conclusa parlando di riforme istituzionali. E la nuova è ripartita dallo stesso punto in cui si erano interrotti i lavori, col presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che ha affidato a un comitato di dieci saggi il compito di trovare soluzioni alternative. In realtà, il percorso da intraprendere per giungere alla rifondazione delle istituzioni è stato individuato dal Centro studi Cesi ed è stato illustrato nel documento Appello agli italiani per l’Assemblea costituente. Manifesto politico e programmatico per la rifondazione dello Stato. Il libro, che è stato presentato a Roma al Tempio di Adriano, raccoglie anche i pareri di costituzionalisti ed esperti e ha l’obiettivo di far comprendere che un vero lavoro costituente deve essere svolto da un organismo nuovo, oltre le procedure fissate dall’articolo 138 della Carta. Insomma, occorre un’Assemblea Costituente. Gaetano Rasi, presidente del Cesi, puntualizza che il «problema centrale di oggi è quello di redigere una nuova originale Costituzione. È quindi preliminare la necessità di affrontare e impostare i grandi temi che si pongono per la rifondazione dello Stato al fine di dare al cittadino la possibilità di selezionare una propria dirigenza politica che sia in grado di esprimere programmi di medio-lungo periodo per il suo progresso civile, oltre che per il suo benessere materiale contingente». Per Rasi, bisogna offrire al cittadino la possibilità di dare un voto «plurimo, consapevole e responsabile». «Per questa ragione – dice ancora Rasi – la libertà del cittadino deve cominciare innanzitutto dalla sua possibilità di eleggere, direttamente e senza ingerenze, quell’Assemblea che dovrà dargli una nuova Costituzione. In secondo luogo, la caratteristica della nuova democrazia dovrà essere quella di dare la possibilità al popolo di effettuare elezioni informate e selettive. Infine, la nuova democrazia dev’essere sostanziata da una dirigenza politica competente e dotata di senso dello Stato». Il Manifesto, conclude Rasi, quindi «è un insieme di indirizzi e di riflessioni basate sul rifiuto della negatività della politica del contingente, strumentale e inadeguata. Non vuole essere un progetto già articolato di norme, ma solo un documento che metta in evidenza le ragioni del cambiamento e i principi ai quali questo progetto costituzionale si dovrebbe ispirare».