La rivolta in Brasile: notte di scontri e saccheggi. Convocato il gabinetto di crisi

21 Giu 2013 11:20 - di Redazione

Si fa preoccupante e più intensa la protesta nelle città brasiliane contro la corruzione dei partiti e le spese per i mondiali di calcio del 2014. La scorsa notte sono scese in piazza oltre 500mila persone. Si registra già una prima vittima: un manifestante investito da un’auto nello stato di San Paolo. La presidente del Brasile Dilma Rousseff ha annullato i suoi impegni (tra cui una visita di rappresentanza in Giappone) e ha convocato stamane un gabinetto di crisi con i ministri più vicini. Rousseff è anch’essa sotto accusa: nelle ultime ore social network e quotidiani le contestano le spese per l’ultima assemblea generale dell’Onu a New York: 19mila dollari a notte.

A Rio de Janeiro, un pulmino della rete tv SBT è stato dato ieri notte alle fiamme e cinque tra giornalisti e operatori sono rimasti lievemente feriti. La polizia, che ha usato mezzi blindati, ha caricato i manifestanti che lanciavano molotov contro la sede del comune, già bersaglio di violenze nei giorni scorsi.  A Brasilia, circa 25 mila manifestanti si sono accampati sul prato di fronte al parlamento nazionale. La polizia militare ha circondato il palazzo di Planalto, sede della presidenza, ed ha usato gas lacrimogeni. Alcune frange violente hanno lanciato bombe molotov contro la sede del ministero degli Esteri, ma il principio di incendio è stato prontamente domato dai vigili del fuoco. I manifestanti hanno lanciato pietre contro le vetrate dell’edificio, mandandole in frantumi. A San Paolo, circa 30 mila persone hanno invaso l’Avenida Paulista, principale arteria della città. Alcuni esponenti del Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra) della presidente Dilma Rousseff sono stati spintonati e allontanati. I manifestanti hanno anche bruciato bandiere del Pt. A Belo Horizonte sono scese in strada circa 15 mila persone: i media locali parlano di numerosi saccheggi di negozi e atti di vandalismo. Scontri tra polizia militare e manifestanti anche a Salvador, dove si è giocata la partita Nigeria-Uruguay, valevole per la Confederations Cup.

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