Giornata dell’orgoglio omosessuale: gli organizzatori chiedono più “entusiasmo” a Marino e alla Idem

14 Giu 2013 17:49 - di Redazione

Il governo non ha dato il patrocinio e il nuovo sindaco di Roma Ignazio Marino si è limitato «a un messaggio di saluto e vicinanza». Scoppiano le polemiche anche quest’anno per la Parata del Roma Pride 2013, che domani sfilerà in corteo da Piazza della Repubblica a Piazza Venezia, con «migliaia e migliaia di persone gay, lesbiche, bisessuali e trans per le vie della città» all’insegna dello slogan “Roma Città Aperta”. Gli organizzatori, com’è prassi ogni anno, cercano di dare la massima visibilità all’appuntamento con ogni mezzo. Stavolta lo fanno bollando chi non partecipa come un oscurantista reazionario. Oppure pretendendo qualcosa in più della partecipazione.  A Roma, infatti, non ci sarà il neo eletto sindaco. «Marino – attacca in una nota il comitato organizzatore – declina il nostro invito a partecipare al Roma Pride 2013 per trascorrere qualche giorno in famiglia. Una risposta irrispettosa e offensiva nei confronti di una comunità che si batte da anni e domani scenderà in piazza proprio per vedere riconosciuti i diritti, la visibilità e la dignità delle proprie famiglie». In una intervista nelle pagine romane del Messaggero, il sindaco aveva detto «di aver preso già un impegno con la f0miglia», «ma sarò vicino ai partecipanti e al loro fianco nella lotta alle discriminazioni».

Il circolo omosessuale Mario Mieli va invece all’attacco della Idem. «Da settimane abbiamo mandato richiesta di patrocinio gratuito per il Roma Pride 2013 al ministero delle Pari Opportunità, guidato dalla senatrice Idem, senza ricevere ad oggi, a poche ore dalla manifestazione, alcuna risposta formale» gli organizzatori arrivano quindi al paradosso: «Avremmo  preferito un netto rifiuto motivato politicamente a questo silenzio imbarazzato che sembra alimentarsi di quella strisciante omofobia che proprio nella invisibilità e nell’indifferenza trova i suoi più forti alleati». La ministra del Pd, che era a Palermo con la presidente della Camera Laura Boldrini per un convegno relativo sempre alla giornata dell’orgoglio omosessuale, ribadisce invece di essere presente come rappresentante del governo: «Da quando ho preso questa delega mi sono sempre battuta per i diritti dei gay, delle lesbiche, dei lgbt», ha detto il ministro per le Pari opportunità.

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