Obama fra due fuochi sulla pillola del giorno dopo
Negli Stati Uniti si riaccende la discussione politica su aborto e contraccettivi. Il giorno successivo l’annuncio della Food and Drugs Administration (Fda) di autorizzare la vendita della pillola del giorno dopo alle giovani a partire dai 15 anni di età come farmaco da banco, ossia senza ricetta medica, anche la Casa Bianca afferma che allentare le restrizioni va bene: ma si devono mantenere alcuni limiti. Per questo l’amministrazione Obama ha deciso di presentare ricorso contro l’ordinanza del giudice federale secondo cui il farmaco di emergenza dovrebbe essere disponibile per tutte le donne, senza prescrizione e senza alcun limite di età. Attualmente il limite era posto a 17 anni. La decisione della Fda di abbassarlo a 15 corregge in parte la decisione della stessa agenzia federale, che nel 2011 proibì in ogni caso la vendita libera di questa pillola contraccettiva, denominata “Plan B”. Divieto che peraltro è stato cancellato lo scorso 5 aprile dal giudice di una Corte di New York. La Fod and Drug Administration ha quindi fatto sapere in un comunicato che la sua decisione non è legata a quella del tribunale newyorkese, ma a una precisa richiesta della casa farmaceutica Teva Pharmaceuticals Industries, produttrice della “Plan B”, la quale aveva dapprima depositato una domanda per la vendita libera, poi l’aveva modificata limitando la distribuzione appunto alle ragazze almeno quindicenni.
L’amministrazione Obama ora si trova tra due fuochi. Da un lato la Chiesa cattolica e le associazioni per il diritto alla vita che contestano l’abbassamento del limite di età per comprare la “Plan B”. Ma sul piede di guerra sono anche le associazioni americane che si battono per la libertà sul fronte della contraccezione, dalle quali è piovuta una tempesta di critiche contro la Casa Bianca: «Siamo profondamente delusi – ha spiegato Susannah Baruch, presidente di Reproductive Health Technologies Project – perché la decisione dell’amministrazione Obama cancella la promessa di garantire a tutte le donne un accesso tempestivo alla contraccezione di emergenza». Per Baruch è «un giorno triste, poiché la politica ha prevalso sulla salute delle donne». «Barack Obama dovrebbe mettere in pratica ciò che predica – ha aggiunto il presidente di National Organization for Women, Terry O’Neil – La prevenzione delle gravidanze indesiderate, soprattutto negli adolescenti non dovrebbe essere ostacolata dai politici».