Marino se le inventa tutte: patto segreto tra Marchini e la destra. Alemanno: fantascienza da uno che è in difficoltà

18 Mag 2013 16:41 - di Francesco Severini

Nell’ultima settimana di campagna elettorale a Roma sono cominciati i fuochi d’artificio. E tra Alfio Marchini e Ignazio Marino è già gara a chi la spara più grossa. Il primo accusa i grillini di voler favorire il Pd. Ci sarebbe un patto tra M5S e democratici, infatti Grillo a Roma ancora non s’è visto e il candidato grillino De Vito non attacca mai il senatore chirurgo. Un chiaro segnale, secondo Marchini, utile a lasciare campo libero al candidato Pd. Ma è quest’ultimo che, con l’ausilio di un pezzo su Repubblica pieno di condizionali, la spara ancora più grossa. Ci sarebbe stato un incontro segreto tra Marchini e Alemanno in cui il sindaco uscente avrebbe offerto allo sfidante la poltrona di numero due del Campidoglio. Una voce buttata là per smuovere un po’ le acque, per potere far dire a Ignazio Marino che “chi vota Marchini in realtà vota Alemanno”. La replica del sindaco uscente è immediata: “Mi pare che Marino e il suo comitato siano un po’ nel delirio: questa storia di accordi sottobanco tra me e Marchini è fantascienza”. Alemanno ha quindi sottolineato che “quella di Marchini è la storia di ‘calce e martello’ e francamente non prelude a nessun grande accordo con la destra e poi ciascuno sta facendo la propria battaglia. Se hanno paura di perdere voti della sinistra con Marchini, non se la prendano con me; piuttosto riflettano sulla debolezza del candidato che hanno presentato”.

Anche tra i rispettivi comitati dei principali sfidanti volano gli sfottò. Comincia il comitato di Alemanno, accusando Goffredo Bettini (in fredda col Pd ma sempre molto attivo a Roma) di essere l’ispiratore della fola sull’accordo segreto Marchini-Alemanno: “È stato Bettini – dice lo staff di Alemanno – a dare l’ordine di fare ammuina per salvare la barca che affonda”. Risponde il comitato di Marino: “State alzando polveroni perché vi abbiamo beccato col sorcio in bocca”. Insomma, siamo al conto alla rovescia, alle notizie inventate pur di mettere un po’ di pepe in una sfida cruciale ma su cui c’è ancora scarsa attenzione mediatica. Eppure la sinistra dovrebbe sapere che certe manovre non riescono: nel 2008 specularono sullo stupro di una ragazza africana a La Storta arrivando a indicare in Alemanno il “mandante”. Una congiura mediatica che non ha portato fortuna… perché al Campidoglio arrivò proprio il postmissino che sognavano di abbattere.

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