Terremoto in Iran, tre città e due villaggi devastati. Nessun danno alla centrale nucleare di Bushehr

9 Apr 2013 21:24 - di Redazione

Un terremoto di magnitudo 6,1 ha colpito l’Iran meridionale nella zona dove sorge l’unica centrale atomica iraniana causando decine di vittime e centinaia di feriti secondo un bilancio ufficioso che si teme possa aggravarsi. La centrale nucleare di Bushehr, stando a dichiarazioni delle autorità iraniane avallate dall’agenzia atomica internazionale Aiea, non ha subito danni. Il sisma si è scatenato con epicentro nei pressi di Kaki, una cittadina nella provincia di Bushehr, e una forza tale da essere avvertito anche sull’altra sponda del Golfo Persico, tra l’altro in Arabia Saudita, Dubai e Qatar. Il bilancio provvisorio è di almeno 40 morti e oltre 850 feriti ed è stato fornito dall’agenzia Irna citando fonti ufficiose. Il governatorato provinciale ha precisato che sono andate distrutte completamente 700 case e altre 30 hanno subito danni fino al 70%. Sulla base di precedenti informazioni, un elevato numero di vittime è stato segnalato nei villaggi di Shanbé, Sanà e Baghan distrutti al 50% secondo la Protezione civile iraniana che ha stimato in 650 i feriti nella sola città di Khormuj, dove in serata la direzione dell’ospedale Zeinabie ha annunciato di avere 37 morti solo nel suo nosocomio. È stato però evitato il disastro atomico dato che la centrale di Bushehr, costruita dalla Russia e in via di affidamento all’Iran entro la fine di aprile, non ha subito danni né vi è stata perdita di radioattività: lo hanno sostenuto autorità iraniane come il governatorato provinciale e il capo esecutivo del progetto, Mahmud Jafari. In dichiarazioni all’Irna, Jafari ha sottolineato la distanza (tra i 150 e i 160 km) dell’epicentro del sisma. L’Iran del resto è un paese fortemente sismico: appena nell’agosto scorso vi era stato un terremoto con 306 morti e circa 4.500 feriti a Tabriz, nel nordovest. Il sisma che nel dicembre 2003 colpì l’antica città di Bam, con le sue case di fango, causò 31 mila morti e ancor più tragico fu il terremoto del giugno 1990, ancora una volta nel nord-ovest, che fece circa 37 mila vittime e più di 100 mila feriti nelle province di Gilan e Zanjan. Anche Teheran, con i suoi circa 15 milioni di abitanti, è a forte rischio sismico. La raccolta di informazioni è resa difficile da rallentamenti su Internet. Vi sono state una serie di almeno sette scosse di assestamento anche sopra i 5 gradi richter nei primi 40 minuti dopo il sisma. La Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, ha lanciato un appello alla solidarietà.

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