I candidati sindaci del M5S a lezione da Pizzarotti. Incontro senza streaming
Come studenti del liceo tutti a lezione da Federico Pizzarotti. Cinquanta fra aspiranti sindaco e candidati consiglieri comunali grillini sono arrivati da mezza Italia a Parma, la Stalingrado del Movimento di Grillo, per ascoltare il “verbo” di chi le elezioni le ha vinte. Una full-immersion di studio per gli aspiranti amministratori grillini, tutti armati di ipad o smartphone e pronti a riproporre sul web le parole di questo o quel rappresentante, Pizzarotti in testa: «Mi avevano invitato in tutta Italia ma non era possibile andare dappertutto e abbiamo fatto l’opposto». All’inizio del “conclave” come da copione, fuori telecamere e taccuini, poi il via ai lavori, senza streaming. Porte rigorosamente chiuse e cronisti “cacciati” dal sindaco con una battuta: «Giornalisti squattrinati, fuori». Frase infelice, poi corretta in extremis: «Per avere un’informazione più competente bisogna essere pagati di più – ha spiegato – mi riferisco ai giornalisti che guadagnano a pezzo e scrivono di fretta invece di dedicarsi a inchieste più approfondite che richiederebbero più tempo». Poi l’incontro: ha aperto i lavori Pizzarotti, a seguire c’è stata la relazione dei consiglieri di maggioranza dell’amministrazione parmigiana; nel pomeriggio, dopo un pranzo comunitario, la parola è passata a chi scenderà in campo il 26 e 27 maggio. Fra di loro i candidati sindaco a Cinque Stelle di Brescia, Massa, Viterbo, Pisa e Vicenza, ma anche di tanti altri comuni piemontesi, liguri, veneti e emiliani. Qualcuno è arrivato addirittura dalla Puglia. Tutti hanno definito Pizzarotti come “la guida” o “il faro per il prossimo impegno amministrativo”. E un applauso Pizzarotti se l’è fatto sull’approvazione del bilancio: «Lo abbiamo varato a gennaio, prima di tanti altri Comuni». Durante il summit grillino, Enrico Letta ha varato il suo governo. Pizzarotti, prima che uscisse la lista dei ministri, ha confidato: «Speravo in un gesto più coraggioso da parte di Napolitano».