Cicchitto: un governo con il meglio di Pd e Pdl. E per il Quirinale propone Violante

11 Apr 2013 13:52 - di Redazione

Non possiamo ricorrere a una formula sbiadita, mandare al Quirinale una figura smorta. Serve una scelta al massimo livello. Una personalità che pacifichi il Paese, chiuda una stagione, e vari un governo d’emergenza, con il meglio delle classi dirigenti dei due grandi partiti e dei due mondi, centrosinistra e centrodestra” con “il meglio di Pd e Pdl a partire da Bersani e Alfano, e con esperti che siano espressione delle due culture”. Lo afferma in una intervista al Corriere della Sera Fabrizio Cicchitto, indicando per il Colle “due possibilità: Gianni Letta, il meglio della sensibilità istituzionale del centrodestra” e “dall’altra parte, paradossalmente, Luciano Violante”. “Lui che ha cavalcato la fase dell’uso politico della giustizia – spiega l’esponente del Pdl – è l’unico ad avere la forza per provare a chiuderla, e promuovere una nuova pacificazione italiana. Violante non vuole rimanere appiccicato all’ immagine di chi ha guidato dal ’92 in poi i momenti più duri di una guerra civile fredda. Vuole superarla. E ha l’autorità per farlo”. La riflessione “è mia” ma, aggiunge Cicchitto, “ne ho parlato con Berlusconi. C’è un dibattito in corso. Al momento accordi non ce ne sono”. Visto che “il gioco al massacro ci sarà comunque”, qualsiasi nome venga scelto, “questo stallo va affrontato virilmente”.

Intervenendo a  Omnibus  su La7 Cicchitto ha ribadito il suo punto di vista: “Siamo sfidati dalla crisi e dalla contestazione del M5S a unire le forze per un’operazione difficile, che non è certo risolvibile con un governicchio di 6 mesi”. E ha aggiunto: “Se facessimo un governicchio di 6 mesi e consentissimo, con la nostra astensione, a un governo Bersani di vivere, lavoreremo solo per l’esplosione del movimento di Grillo”, spiega Cicchitto, che invece invita ad “avere la forza politica, culturale e psicologica di combinare la dialettica degli opposti e fare un governo che in 2-3 anni fa quello che per colpa un po’ di tutti quanti non è stato fatto”. Infine secondo Cicchitto  “dobbiamo unire le forze e le energie, andare al di là della demonizzazione di Berlusconi e dello scontro frontale portato avanti in questi anni, per identificare una seppure esile via per la crescita”, perché, sostiene, “da questa stretta non né escono da soli né il Pd né Pdl”.

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