L’India fa la voce grossa, l’Italia di Monti trema e ubbidisce

21 Mar 2013 21:06 - di Marcello De Angelis

La vicenda è oscena, assurda, incredibile e probabilmente senza precedenti nella storia. Vi ricordate i fiumi di inchiostro versati dagli editorialisti della stampa-che-conta su come l’avvicendamento a Palazzo Chigi avesse restituito all’Italia la credibilità e il rispetto internazionale? Spero che almeno qualcuno di quegli augusti personaggi stasera, nel segreto delle proprie stanze, si vergogni e si sputi in faccia. Perché anche nel nostro mestiere in cui ognuno se la racconta come gli pare c’è un limite oltre il quale dovrebbe intervenire la vergogna. E questa è una di quelle situazioni in cui veramente, senza se e senza ma, gli italiani sono stati umiliati come non è mai successo nella storia. E, come invece è accaduto fin troppo spesso nella nostra storia, non sono stati umiliati dalla forza nemica ma dalla vigliaccheria di chi li governa. Nel caso di Monti abusivamente e illegittimamente, fra l’altro. Come farà Terzi a farsi vedere in giro dopo aver fatto l’eroe sulla pelle altrui, battendo fintamente i pugni sul tavolo, accorgendosi dopo solo un anno che la detenzione dei nostri marò era illegittima e prendendo l’irrevocabile decisione di consentire ai nostri soldati, già inopinatamente consegnati inermi in mani ostili, di restare in Patria? Ma invece, anche questa volta, non era l’Italia delle decisioni irrevocabili, ma l’italietta delle decisioni revocabilissime. Oddio, abbiamo fatto incazzare gli indiani! Quindi, avevamo scherzato. Dimesse immediatamente le italiche maschi virtù, abbassate subitamente le penne, sempre giocando con la vita degli altri e in particolare di uomini lealmente e onorabilmente al servizio dello Stato e della Nazione, il governo italiota si è calato le braghe è ha abbandonato – per la seconda volta – i suoi soldati al nemico. Che schifo.

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