Internet sotto attacco mondiale: la minaccia arriva da un bunker ex Nato in Olanda

27 Mar 2013 19:12 - di Antonio Pannullo

Uno dei più grandi attacchi al web della storia, che sta mettendo in seria difficoltà la rete, congestionata come non mai da una vera e propria invasione di spam. È l’allarme lanciato dal New York Times. Alla base dei disguidi per milioni di internauti ci sarebbe lo scontro tra un gruppo che si occupa di combattere gli spam e un provider olandese. Sull’attacco in corso da alcune ore la polizia di cinque continenti sta indagando. Lo scontro all’origine dell’attacco è fra la l’organizzazione no profit Spamhaus e la società olandese di hosting Cyberbunker, che deve il suo nome al proprio quartier generale, un ex bunker della Nato. Spamhaus, il cui obiettivo è quello di aiutare i provider a filtrare spam e contenuti indesiderati, ha di recente inserito Cyberbunker nella sua lista nera, che include server usati per scopi non proprio chiari. Cyberbunker critica la decisione e afferma di ospitare qualsiasi servizio, eccetto quelli pedopornografici e legati al terrorismo. Da questo braccio di ferro sono partiti gli attacchi: il primo – denuncia Spamhaus – il 19 marzo scorso, inondando – come tutti i successivi – i server di Spamhaus con centinaia di Distributed denial of service, cioé risposte a richieste false inviate dal sito che si vuole mettere in condizione di non operare. Quella dei cyberattacchi è un’emergenza sempre più avvertita dagli operatori. Da mesi gli Stati Uniti e l’Occidente in generale accusano la Cina e altri Paesi di portare attacchi cibernetici contro siti di governi, banche, industrie. A quanto si apprende, i servizi segreti britannici inaugureranno a breve una nuova unità speciale dedicata alla prevenzione e alla lotta contro i cyberattacchi. In particolare a difesa di aziende e società che sono sempre più esposte alle minacce che corrono sul web provenienti non solo dalla Cina, ma anche da Russia e Iran. Lo scrive il “Financial Times” citando fonti governative. La nuova unità di 007 avrà anche una sua sede, tenuta segreta naturalmente, da qualche parte a Londra. Da questo quartier generale verranno gestite le operazioni e soprattutto i contatti tra una dozzina di agenti e i loro interlocutori per le società della City coinvolte, fino a 160 secondo Ft. Insieme costituiranno un vero e proprio network, una specie di «Facebook protetto contro i cyberattacchi», come viene già definito.

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