Il modello Sicilia dei grillini? Cannabis terapeutica e corsi scolastici contro i poteri occulti

2 Mar 2013 10:54 - di Redattore 92

Ci aspetta il modello Sicilia? A sentire il governatore Rosario Crocetta, eletto con il Pd, sostenuto dal voto dei grillini, Pier Luigi Bersani può ripetere l’esperienza in Parlamento. «Noi abbiamo già approvato le riforme sui rifiuti, sull’acqua, il Dpef. Sono passati atti importanti, come anche le soluzioni per i precari. L’apertura dei grillini può avvenire anche a livello nazionale». Ma se si va al di là degli slogan, la realtà è diversa.  Le cronache locali parlano di centinaia di provvedimenti presentati all’Ars dal M5S. Ma si tratta per la maggior parte di interrogazioni e interpellanze. Del tenore di quella presentata dal grillino Matteo Mangiacavallo: “Iniziative tese alla restituzione della statuetta raffigurante il dio fenicio Melqart alla città di Sciacca”. Una questione che toglie il sonno ai siciliani.

Venendo ai dodici disegni di legge, un numero esiguo rispetto a quello di altri gruppi consiliari, quali sono gli altri progetti che potranno cambiare la vita dei siciliani?  Eccoli: “Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale o dell’identità di genere”; “Modalità di erogazione dei farmaci e delle preparazioni galeniche magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche”; “Istituzione del reddito minimo di dignità”; “Educazione allo sviluppo della coscienza democratica contro le mafie e i poteri occulti”; “Creazione degli archivi universitari per favorire la ricerca e l’inserimento degli studenti del mondo del lavoro”; “Norme per il riconoscimento dell’albergo diffuso in Sicilia”. Iniziative che sembrano le fotocopie di antichi disegni di legge di Rifondazione comunista e Verdi.

«Peggio degli altri non possiamo essere», ha sempre argomentato Grillo. Bene, allora confrontiamo nello stesso periodo l’attività dei consiglieri della Lista Musumeci. Il gruppo del candidato del centrodestra non solo ha presentato più iniziative legislative, ma con tutt’altro indirizzo: si va dalla riforma del mercato del lavoro e nuove norme per l’incremento dell’occupazione in Sicilia all’istituzione del Mutuo sociale, senza dimenticare un provvedimento che interviene sui costi della politica (esattamente come propone il Movimento 5 Stelle) e che prevede la riduzione del fondo per il funzionamento dei gruppi parlamentari. La differenza c’è e si vede.

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