Gioielliere ucciso a Milano. De Corato contro il sindaco Pisapia: «In sette mesi 5 morti e 10 sparatorie»
Un gioielliere di 73 anni è stato ucciso a Milano presumibilmente durante una rapina nel negozio di cui è titolare. È successo in via dell’Orso, nel centralissimo quartiere di Brera. L’orefice, Giovanni Veronesi era capostipite di una famiglia di gioiellieri. A fianco del suo esercizio, infatti, a pochi metri di distanza l’uno dall’altro, sullo stesso lato della strada ci sono le gioiellerie della figlia, Antonella, e della compagna, Susanna. Ed è stata proprio la giovane, di 48 anni, a trovare il corpo del padre riverso in una pozza di sangue all’interno del negozio, alle 13. «Io personalmente ho subito furti e posso dire che qui non c’è controllo del territorio». Ad affermarlo è la titolare di un negozio di abbigliamento che si trova a pochi metri dalla gioielleria di Veronesi. «Io non so perché non passino le forze dell’ordine – prosegue la donna, Cristina Scaramucci – immagino perché hanno pochi uomini, ma il risultato è che qui c’é poco controllo e che da quando c’é l’Area C c’é anche la metà della gente in giro durante il giorno e noi ci sentiamo ancora più abbandonati».
Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano, oggi all’opposizione in consiglio comunale, è intervenuto a inizio di seduta a Palazzo Marino per denunciare l’emergenza sicurezza, provocata dal lassismo della giunta di sinistra guidata dal sindaco Giuliano Pisapia: «Dall’11 settembre 2012, dalla sparatoria di via Muratori alla rapina di oggi – ha detto l’esponente di Fratelli d’Italia – ci sono stati in sette mesi cinque morti e dieci sparatorie. Se questo non è Far West è evidente che si vuole negare la realtà. In consiglio comunale sono intervenuto a inizio seduta per denunciare una situazione sfuggita di mano a tutti e chiedere un immediato intervento del sindaco o dell’assessore alla Sicurezza. Non c’è stato». De Corato ha chiesto un dibattito in aula già da lunedì prossimo «perché Milano non ne può più di sparatorie, morti ammazzati, rapine, scippi in centro e in periferia. Riportare nelle strade i militari a questo punto diventa l’obiettivo principale di tutta l’opposizione a Palazzo Marino.