Mps, una talpa collabora con gli inquirenti?
Sarebbero già pronti gli avvisi a comparire per gli indagati nell’inchiesta sul Monte dei Paschi Siena e potrebbero essere recapitati nelle prossime ore. A scriverlo è il Corriere della Sera che, come La Stampa ed Il Mattino, ipotizza anche l’esistenza di una “talpa” dell’area finanza della banca. I reati contestati ai manager vanno dall’associazione a delinquere alle false comunicazioni, oltre alla turbativa e in alcuni casi l’aggiotaggio. Intanto il Codacons ha annunciato di voler chiedere di bloccare il prestito a Mps (i cosiddetti Monti bond) e di commissariare la banca perché «non ci sono i presupposti per il prestito». Lo ha detto il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, entrando al Tar del Lazio dove è prevista un’audizione dei rappresentanti della Banca d’Italia sul provvedimento che ha dato il via libera al prestito. La Banca d’Italia, accusa Rienzi, “non ha presentato la delibera che dà il via libera ai Monti bond per Mps. Questo dimostra mancanza di trasparenza. Il governatore si deve dimettere”. Mps nel frattempo ha avviato una “campagna verità” su Facebook per tranquillizzare i clienti e “correggere” le informazioni circolate sulla stampa.
Dopo l’appello di Napolitano ad abbassare i toni sulla vicenda è intervenuto Maurizio Gasparri (Pdl): “Nell’inchiesta sul Monte Paschi di Siena – ha detto – bisogna andare alla radice del problema. Capire, cioè, le forzature che in sede locale sono state fatte per garantire una super rappresentanza agli esponenti Pd di Comune e Provincia in sfregio alle leggi vigenti. È questa la prima e grave responsabilità politica che nessuno deve ignorare”. “Comprendiamo – aggiunge – l’invito alla cautela del Presidente Napolitano. Ma il suo richiamo sarebbe ancora più efficace se riconoscesse una serie di forzature gravissime che sono state fatte dal Pd nella composizione degli organi di amministrazione della Fondazione e della banca, andando oltre i limiti delle leggi vigenti in materia di rapporti tra enti locali, Fondazioni e sistema bancario”. “Tra l’altro – conclude – notiamo che, in questo caso, non escono indiscrezioni dalla Procura come invece siamo abituati a registrare in tanti altri casi. Il che è un bene, ma non vorremmo fosse frutto di una sorta di timore reverenziale nei confronti della sinistra”.