Mps, i paradossi “italiani” dell’inchiesta. Le indagini sulla banca del Pd iniziano con le accuse al Pdl…
Certo che l’Italia è uno strano Paese. In piena campagna elettorale scoppia uno dei più clamorosi scandali che abbia mai colpito il centrosinistra italiano, il buco del Montepaschi, affossato da un management legato mani e piedi al Pd e salvato dal governo “amico” di Mario Monti, e chi finisce per primo in Procura? Uno del Pdl. Anni di gestione clientelare, di incapacità, probabilmente di ruberie, tra derivati, banche e altro, acquisiti sulla pelle dei risparmiatori, forse, ma è ancora da verificare, per spartirsi tangenti o prebende, finora non hanno prodotto alcun riflesso giudiziario sulla classe dirigente del Pd. Ma almeno a livello mediatico da ieri c’è in copertina il Pdl, con la chiamata in causa di Denis Verdini, il coordinatore, finora primo e unico politico ad essere coinvolto dai giudici. Lo scandalo che ha riportato il Pd indietro nei sondaggi, che ha favorito il più clamoroso autogol di questa campagna elettorale, la frase di Bersani sull’intenzione di “sbranare” chi accomunava Mps al Pd (di cui ancora si ride), che ha gettato un’ombra pesantissima sui legami tra politica e finanza su cui perfino alcuni amministratori di sinistra hanno fatto autocritica, al momento vede solo Verdini ascoltato come persona informata dei fatti per i rapporit tra la sua banca eMps. Ieri il pm Antonino Nastasi, fra i titolari dell’indagine su Rocca Salimbeni, è arrivato a Firenze per un incontro con i magistrati Luca Turco e Giuseppina Mione, che a dicembre hanno chiuso quella sulla Banca Credito Cooperativo Fiorentino, presieduto fino al 2010 dal coordinatore del Pdl Denis Verdini. Per tutto il pomeriggio, i tre pm hanno ascoltato come persone informate sui fatti il senatore Paolo Amato, ex fedelissimo di Verdini ora in rotta con il Pdl, che aveva accusato, chissà perché, proprio Verdini, accusato di contare quasi più di quelli del Pd nella gestione della banca senese. «È stato un ragionamento politico sui rapporti tra Mps e il Pdl», ha detto Amato. Ma possibile che proprio dai rapporti col Pdl doveva iniziare l’indagine sulla banca del Pd?