Berlusconi non va ad Atreju: meglio riflettere

14 Set 2012 20:37 - di

Era atteso ieri pomeriggio dai giovani del Pdl alla festa di Atreju, un appuntamento che da anni segna la ripresa dell’attività politica per il centrodestra e dove Berlusconi è stato sempre ospite d’onore. Ma ieri ha deciso di dare forfait. Non uno sgarbo verso i giovani, ma evidentemente un posticipo dettato dalle indecisioni sull’eventuale candidatura a premier. Il no all’invito è comprensibile per Ignazio La Russa: «Un capopartito non ha l’obbligo o il dovere di annunciare scelte quando altri le annunciano – ha spiegato La Russa – Berlusconi poteva venire e dire: ‘A queste domande non rispondo’. Oppure aveva l’alternativa di dire: ‘Siccome non intendo in questo momento anticipare decisioni che meritano una ulteriore riflessione, non intendo fare nessun annuncio’. Ha scelto questa strada, ognuno lo può fare. Meglio una scelta ritardata che una scelta sbagliata per necessità».
È dispiaciuta invece Giorgia Meloni, e non lo nasconde: «Mi dispiace che il presidente Berlusconi abbia scelto di non partecipare, per la prima volta, al tradizionale confronto con i giovani di Atreju che ogni anno apre la stagione politica. Quel dibattito senza filtri, appassionato, serio ma anche divertente ha rappresentato negli anni una straordinaria occasione per tanti ragazzi e un ‘bagno di futuro’ per il presidente. Negare loro questa possibilità per questioni di tattica è, a mio personale avviso, un peccato».
«Mi spiace che nel Pdl – prosegue Meloni – qualche consigliere tenti di chiudere il presidente in una teca, mettendolo in guardia dal partecipare a manifestazioni, dal parlare in pubblico, dall’avere rapporti con la gente. Sono esattamente le cose in cui Berlusconi eccelle, le uniche che possono ricordare che siamo un movimento popolare di massa e la nostra assenza può solo far crescere piccole formazioni che provano a mettere insieme Cirino Pomicino con Montezemolo e De Mita con Passera».
«Noi vogliamo – conclude – un Pdl che combatta questa battaglia in nome dei valori del centrodestra, che sia ricettivo verso i bisogni della società, che faccia le primarie e affronti la piazza. A qualunque costo».
Berlusconi ha risposto sulla sua pagina Fb, ribadendo che i tempi non sono maturi per parlare: «Sta scritto nella Bibbia che c’è un tempo per parlare e un tempo per riflettere.
Forse oggi, di fronte a tanta confusione, è meglio riflettere. I giovani di Atreju lo capiranno. Per questo li saluto con affetto, dando loro un altro appuntamento. Un abbraccio a Giorgia e a presto!».
Ma l’impasse rischia di aggravare il logoramento del partito, perché dopo il tempo della riflessione quello dell’azione non può essere rinviato ancora a lungo: la pensa così Massimo Corsaro, vicepresidente vicario dei deputati del Pdl. «Dispiace che il Presidente Berlusconi non sia riuscito a partecipare all’incontro programmato ad Atreju 2012. Sarebbe stata un’ottima occasione per ufficializzare la propria candidatura a premier. Per il Pdl è importantissimo uscire al più presto dall’impasse, perché se il presidente Berlusconi, in qualità di campione uscente mai sfiduciato con ogni diritto di difendere il proprio titolo di premier scelto dagli italiani, non fosse disponibile a porre la candidatura – conclude Corsaro – avremmo bisogno di tempo utile per organizzare delle vere primarie con le quali far scegliere al popolo del centrodestra il proprio cavallo vincente».
Per Osvaldo Napoli il silenzio di Berlusconi sulla sua candidatura sta invece logorando gli avversari ed è utile per avviare la necessaria ricomposizione dei moderati: «L’attesa per la decisione del presidente Berlusconi sta consumando più d’un avversario. Rammento un piccolo dettaglio, a quanti nel centrosinistra sfogliano la margherita per sapere se Berlusconi si candida: il presidente non lavora pensando alle sue personali prospettive politiche, ma è impegnato a favorire la più ampia ricomposizione del mondo moderato, liberale e riformista. Questo e nessun altro è l’obiettivo prioritario di Berlusconi». «Per raggiungere questo traguardo – conclude Napoli – è necessario che nel centrosinistra si consumino tutti i  giochi e i tatticismi di una stagione che si annuncia rivoluzionaria da quelle parti. Quando la polvere sarà calata e il paesaggio del centrosinistra sarà più riconoscibile, allora, e solo allora, Berlusconi prenderà le decisioni più utili al centrodestra e al Paese. Prima di allora deve passare ancora molta acqua sotto i ponti. E con l’acqua passerà anche qualche naufrago».
Non potendo avere il vero Berlusconi, i giovani di Atreju hanno pensato di rivolgere le loro domande a un finto Cavaliere in collegamento telefonico con la festa. Marco Perissa, presidente della Giovane Italia, aveva appena finito di dire che tutti erano dispiaciuti per l’assenza dell’ex premier quando lo scherzo si è messo in moto. «No, non ti hanno detto l’ultima novità, Berlusconi è in collegamento». Quindi sono partite le domande all’indirizzo del finto Silvio, che ha dialogato con i giovani fornendo le risposte che loro auspicavano. «Ha deciso di candidarsi?». Risposta: «Lunedì convocherò Alfano per organizzare subito le primarie». Un annuncio che ha fatto esplodere la platea in un boato. E la finta risposta del finto Berlusconi è stata accolta da uno slogan scandito a lungo: «Primarie, primarie». Così i giovani di Atreju il loro messaggio politico, tra risate e applausi, lo hanno mandato lo stesso.

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