Angela scarica Monti: «Ciao, è stato bello…»
Non è più il Monti re Mida, capace (almeno a parole) di trasformare in oro tutto ciò che tocca. Non è più il Monti del “ghe pensi mi” di berlusconiana memoria, capace con uno sguardo di conquistare la fiducia di tutti i leader europei e persino il cuore della gelida Merkel. Il Monti che è volato a Berlino per non rimanere definitivamente fuori dai giochi e che si accontenta di una conferenza stampa di maniera, è un premier in difficoltà. «Ho potuto dire alla Cancelliera», ha raccontato come uno studente dopo un duro colloquio con il professore, «che dopo le riforme, stiamo andando avanti con la spending review». Nulla di nuovo sotto il sole, quindi, solo una dichiarazione per dare l’illusione che le cose stiano cambiando in meglio. Una mossa azzardata, visto che avviene nello stesso giorno in cui sono stati diffusi i dati sulla sfiducia dei consumatori che, secondo l’Istat, è crollata a livelli mai toccati da 16 anni. E nel giorno in cui viene a galla che le abitudini degli italiani sono cambiate (in peggio) su tutti i fronti, compreso quello alimentare: la spesa si fa al discount e si taglia persino sul pacco della pasta. Il tutto mentre in Germania la barca va e negli Usa – dove la crisi ha avuto inizio – il trend è positivo: il Pil accelera e i cittadini ritrovano più fiducia grazie a nuove ricette economiche che puntano sulla diminuzione del peso fiscale. I treni sono tutti partiti, dunque. Tranne quello di Monti, che invece è rimasto fermo in stazione. E non basta un volo in aereo dalla Merkel per recuperare terreno. Anche perché, al termine del vertice, la Cancelliera gli ha detto: «Grazie, è stato un bell’incontro». Una magra consolazione.