Non regaliamo il dissenso agli sfascisti
Dalle telecamere di Sky, un uomo maturo con sciarpone rosso, che si dichiara portavoce dei no-Tav, definisce gli arresti di ieri “un’azione fascista”. «L’azione fascista – prosegue il portavoce – non è solo contro i no-Tav, ma è un atto di intimidazione contro tutti quelli che protestano: autotrasportatori, pescatori, tassisti, sardi…». Si tratta, insomma, di un proclama che lancia un’opa su tutte le manifestazioni di dissenso e mette una bandierina sulle proteste. Interessante il riferimento ai “sardi”, che non sono certo i sardisti del Psd’az. Dalla Sardegna partono infatti i pacchi bomba degli anarco-insurrezionalisti. Di recente, oltre ad Equitalia, ne sono stati spediti ai farmacisti, indicati dalla stampa montiana come la lobby che frenava le liberalizzazioni. E così, mentre in ambienti politici e giornalistici si dà dei fascisti a camionisti, pescatori e tassisti, la sinistra violenta e sfascista gli lancia un bando di reclutamento. Proteste legittime e senza padrini politici rischiano di essere infiltrate e trascinate su un piano eversivo. Mentre i camionisti disperati facevano i blocchi in Sicilia, un centinaio di agitatori dei centri asociali hanno manifestato a Palermo offrendogli sostegno non richiesto e dando alle fiamme il tricolore. Se non si manifesterà un’opposizione responsabile al governo tecnico, saranno i professionisti della disgregazione sociale e nazionale a cavalcare il malcontento. È nostra responsabilità “salvare” l’Italia, anche da questo.