Il peggior Silvio è meglio del miglior Monti
Berlusconi s’è svegliato e ha dato voce a quello che dice la metà degli italiani. Quella metà che è sopravvissuta al lavaggio del cervello dei giornali proprietà dei gruppi che hanno causato la crisi finanziaria e non si fa incantare dagli show tekno-governativi. Quello che tanti italiani pensano è che, dopo solo due mesi, è evidente che la guida Monti ha accelerato la nostra corsa verso il baratro anziché frenarla, che la politica (cioè la capacità di governare, che è la stessa cosa) non si improvvisa e che le poche cose sensate che la junta ha annunciato – o malamente realizzato – erano le stesse che voleva fare il centrodestra. La più grande colpa del Cav è di non aver realizzato metà di quello che intendeva fare, impastoiato dai processi, massacrato dai mezzi d’informazione, ricattato dai professionisti della piazza, minacciato dagli speculatori stranieri, boicottato dalle nazioni invidiose che volevano preservare il loro inutile primato in un’Europa che va comunque al collasso. L’appoggio del Pdl al governo sarà pure un degnissimo atto di responsabilità, ma siamo sicuri che sia il meglio che l’Italia si merita? Molti italiani, forse meno raffinati nelle analisi, ritengono che il governo di centrodestra – voluto dagli elettori – sia stato tradito e messo da parte da una congiura di palazzo. E sostituito da un “consiglio d’amministrazione” imposto dalla volontà dei “mercati”. Insomma, negli Usa i banchieri che hanno provocato la crisi li mettono in galera. Noi li mettiamo al governo?