Il “Corsera” e le eroiche ovvietà del premier
Beatificazione di Sua Sobrietà, nuovo capitolo. Oggi narreremo dell’epifania del Santo Professore nel salotto di Bruno Vespa. E del resoconto che della buona novella ha fornito Corriere Tv, sempre ligio nel raccontare parole e azioni del nostro Monti quotidiano. Il giornale di De Bortoli, sul suo sito, canta le gesta del premier: Monti “punzecchia” Vespa. “Qui non per compiacerla”. Leggi il titolo e ti aspetti che il conduttore abbia teso un’imboscata al nostro eroe, cercando di tirarlo per la giacca, suscitando una ferma e integerrima reazione, come si conviene a un bocconiano. Sembra di vederlo: lo sguardo fiero, la voce granitica, Monti si alza in piedi e tuona: «Non sono qui per compiacerla, cribbio!». Altro che baciamano e contratti con gli italiani, come faceva quell’altro. Poi vai a vedere il filmato e ti accorgi della verità: «Se mi permette, dottor Vespa, io sono qui non per far piacere a lei ma per dovere di spiegazione nei confronti degli italiani», ha detto Monti, molto più sommessamente. «Questo è scontato», ha replicato Vespa. Ma la voce fuori campo di via Solferino insiste: «Non è l’unica frecciata». Frecciata? Ma se sembrano due amiconi al circolo del bridge… Ma vediamo gli altri momenti di “scontro”. Vespa chiede se il governo respingerà eventuali modifiche dei partiti alla manovra, il premier svicola: «Non mi faccia dire questo, lascio alla sua libera interpretazione». Caspita, chissà che share! Domanda tecnica sulla manovra, risposta di Monti: «Lei è più ministro dell’Economia di me, in questo momento». Che sciabolata! Si parla del contributo di solidarietà, il premier replica alla disamina di Vespa: «Vedo che ha familiarità con quegli scaglioni». L’adrenalina cresce ancora. Fino all’apice: il sondaggio di Mannheimer. La fiducia degli italiani in Monti, pare, è al 64% nonostante la durezza della manovra. Qui il premier tira fuori tutta l’ironia grazie alla quale si improvvisa mattatore nella hall dell’hotel Bilderberg: «Dovevo farla più pesante allora». E giù matte risate…