Dalla “pace fiscale” scompare il condono: così Salvini puntella Di Maio

16 Nov 2018 17:17 - di Valerio Falerni

E ora la «manina» è servita. Anzi, amputata a maggior gloria di Di Maio che l’aveva evocata durante un Porta a Porta dopo aver realizzato che il testo della “pace fiscale” uscito dal Consiglio dei ministri somigliava poco a quello annunciato nel contratto. Già, perché fu proprio grazie alla «manina» che nel provvedimento, fortemente voluto da Salvini, era entrata la possibilità di compilare la dichiarazione per sanare redditi non dichiarati fino a 100mila euro per ogni anno fino a cinque. Un condono bell’e buono certamente gradito agli elettori leghisti ma non del M5S.

Eliminata la sanatoria inserita dalla «manina»

A maggior ragione ora che questi sono stati costretti ad ingoiare quello edilizio per Ischia con tanto di dissidenti e deferimenti ai probiviri. Di Maio aveva perciò necessità di un segnale per pareggiare i conti all’interno della maggioranza. Puntuale, è arrivato sotto forma di emendamento al Senato, dov’è in discussione la “pace fiscale”, che cancellerà la norma che, con una documentazione integrativa all’Agenzia delle Entrate, offriva la possibilità di far riemergere, nelle dichiarazioni dei redditi degli anni compresi tra il 2013 e il 2017, somme non dichiarate, fino a un massimo del 30 per cento e con un tetto di 100mila euro, pagando solo il 20 per cento. E ora sono i parlamentari del M5S a gonfiare il petto sottolineando la «vittoria su tutta la linea per i cittadini onesti». Salvini è costretto ad accontentarsi della “rottamazione ter” e che il carcere resta un’eventualità solo per «chi evade grandi cifre».

FI: «Anche sulla pace fiscale la Lega soccombe al M5S»

È il prezzo che ha dovuto pagare al puntellamento di Di Maio, la cui leadership interna è in evidente affanno. Chi invece ha colto l’occasione della tardiva sconfessione della «manina» per regolare vecchi conti è Maria Stella Gelmini: «Il M5S – ha twittato la capogruppo di FI a Montecitorio – svuota ancora di più la pace fiscale della Lega: salta la dichiarazione integrativa. Come la flat tax, anche l’altro caposaldo del programma della Lega soccombe alla furia grillina. Contratto di governo già stracciato in mille pezzi. Ed è solo l’inizio».

Commenti

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  • Angela 17 Novembre 2018

    Se continua così,si ritorna alle urne, Salvini stravince e i 5* soccombono definitivamente.