Ponte Morandi, Salvini: oltre 30 morti, ora mettiamo in sicurezza l’Italia

14 Ago 2018 17:12 - di Antonio Pannullo

“Domani pomeriggio sarò a Genova al fianco dei soccorritori. Ho annullato una parte della mia presenza oggi in Sicilia e domani in Calabria”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, oggi a Catania. “Ringrazio i vigili del fuoco, i soccorritori i professionisti e i volontari che sono intervenuti sin dal primo minuto, che stanno ancora scavando e salvando persone. Purtroppo sono una trentina i morti accertati e molti feriti in gravi condizioni. Oltre all’impegno, ai soccorsi alle preghiere prendo l’impegno con gli italiani di andare sino in fondo ed accertare le responsabilità per un disastro inaccettabile perché non è possibile nel 2018 lavorare e morire in queste condizioni”, ha detto Salvini, commentando la tragedia di Genova. “L’ho percorso centinaia di volte quel ponte lì, però adesso da cittadino italiano farò di tutto per avere nomi e cognomi dei responsabili passati e presenti perché è inaccettabile che in Italia si muoia così”. E ha aggiunto: “C’è da mettere in sicurezza buona parte dell’Italia: se ci sono vincoli esterni che ci impediscono di spendere i soldi che avremo per mettere in sicurezza le scuole e le autostrade, sarà il caso di porsi il dubbio se continuare a rispettare questi vincoli o se mettere davanti a tutto e a tutti la sicurezza degli italiani, ovviamente la mia risposta è la seconda”.

“Il crollo di Ponte Morandi è una immane tragedia per la nostra città. Il Comune sta coordinando i soccorsi con la Regione Liguria e i vigili del fuoco. Ci stiamo concentrando sulla ricerca di eventuali persone rimaste sotto le macerie e per la messa in sicurezza della zona”. E’ quanto ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci sul crollo del Ponte Morandi sulla A10. ”Genova è pronta a reagire con forza e orgoglio”, ha concluso. “L’Ugl sta seguendo con sgomento quanto accaduto in queste ore a Genova ed è vicino a tutte le vittime e ai famigliari coinvolti. Di certo, un cedimento strutturale del viadotto non può solo riferirsi al nubifragio di stamane, ma probabilmente sono da effettuare accertamenti più specifici”. Ad affermarlo in una nota è Paolo Capone, il segretario generale dell’Ugl, riguardo al crollo del ponte autostradale Morandi sul Polcevera a Genova. “In una lotta contro il tempo sono a lavoro i Vigili del Fuoco e tutte le Forze dell’Ordine per soccorrere e cercare di salvare le persone incastrate sotto le macerie. È’ necessario intensificare i controlli di sicurezza sulle infrastrutture per prevenire ed evitare tragedie simili”, sottolinea il sindacalista. Messaggi di condoglianze sono giunti da tutte le forze politiche e sociali, dalla Ue, dagli Usa, da molti capi di Stato esteri.

Commenti

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  • Pino 1° 15 Agosto 2018

    NON SONO I POLITICI CHE COSTRUISCONO LE OPERE PUBBLICHE e non decidono nemmeno come, quando, dove! le ‘opere d’arte’ sono progettate da grandi tecnici di grandi aziende blasonate, le gare d’appalto le vincono chi gareggia, le assegnazioni avvengono in base a leggi, la magistratura interviene a disastri conclusi e tutto sommato i mille inutili tardivi processi farsa c’insegnano a capire che trovando la strada maestra non occorrerebbe la magistratura ! Sono gli esseri umani ad essere corrotti dentro ! Andrebbero ‘aiutati’, ‘incentivati’ a comportarsi bene mettendone in galera a lungo tanti quanti hanno ‘ceduto’ pezzi della loro dignità di uomini/donne; di professionalità, in distrazioni loro richieste, distrazioni richieste con denaro o minacce e ricatti ! Ma sopra tutti c’è il genio civile ed infiniti uomini pronti a tutto, fino all’usciere e fanno la differenza !!! SE IL CONTROLLATO CONTROLLA IL CONTROLLORE è finita ! Leggi, leggine, ufficetti, officine, e tempi lunghi sono stati utilizzati sempre per le mediazioni notturne fra rivoli di denaro disperso e spesso da sangue versato ! Questo è il cancro che fa marcire da sempre la carne Italia ! Si chiama MAFIA ! Gli infiniti aumenti di costo delle opere pubbliche, la tav costa in francia il 35% in meno a chilometro che in italia, e decidono a velocità curvatura, sempre, nascono i no nuke quando l’Italia era all’avanguardia nel nucleare, cinquant’anni di ritardo e siamo a soffrire per il gas e carburanti rubati dalla francia con i bombardamenti in libia, ora i nuovi no nuke sono gli anti tav! Il progresso si chiama così perche da Marinetti, Boccioni,Palazzeschi,Govoni,Carrà,Balla ed infiniti altri appartennero ai Futuristi non ai retroguardisti come le componenti autodistruttive di questo paese che fanno capo a no tav, centri sociali e tutta quella feccia umana che rappresenta la palla al piede del paese!
    Questo è il momento, On. DiMaio che i cinque stelle taglino la corda che li lega alla zavorra che fa dell’Italia un paese in continuo arretramento, perdente ! La soluzione ci sarebbe ma non è assolutamente politicamente corretta ma socialmente ineccepibile!

  • Mirella 15 Agosto 2018

    Adesso aspettiamo analoga tragedia nella E45, il tratto da Sansepolcro a Bagno di Romagna è un continuo cantiere per rimediare tratti e viadotti che si sbriciolano ( naturalmente hanno “risparmiato” sui materiali ); c’è un ” sistema” di corruzione che diventa delitto, quando si fanno le grandi opere; la diga di Montedoglio, per restare in valtiberina, ha avuto qualche anno fa, un cedimento e sono saltati “solo ” alcuni pezzi di sbarramento… altrimenti un altro Vajont; in questi giorni la notizia che i due ingegneri preposti alle verifiche sono naturalmente assolti, eppure il cedimento è stato causato da errore umano …

  • augusto ronai 15 Agosto 2018

    come? Si deve fare la tav, la tap, il reditto di cittadinaza, la rifoma fornero, la tax
    auguri salvini se ci riesci sei un mago!
    Ricorda che il Ministro Tria ha bloccato l’assunzione di forze dell’ordine per mancanza di fondi!

  • giulio 14 Agosto 2018

    mettere in sicurezza? È uno slogan elettorale, piace molto a professionisti, artigiani, grandi e piccole ditte che operano nell’edilizia, ma in pratica, spesso chi parla di mettere in sicurezza opere murarie, o non sa quello che dice, o è in malafede. Erano 30 anni che si “metteva in sicurezza” quel viadotto, si era speso il doppio di costruirne uno nuovo, ed ecco il risultato

    • Vini 15 Agosto 2018

      Si e uno slogan ma i responsabili di strade autostrade e strutture publiche non dovrebbero aspettare i politici a dire cosa si deve fare.
      Dovrebbero essere le autorita a bloccare l’utilizzo finche non sono al sicuro.
      Poveri noi come siamo ridotti e sempre piu’ facile per i politici accusarsi fra loro quando succedono i disastri ed e sempre la colpa di altri non importa chi comanda.