L’Inps le chiede 4mila euro da pagare entro la giornata. Ma sono cartelle pazze

31 Lug 2018 17:06 - di Anna Clemente

Si è vista recapitare 20 raccomandate dell’Inps, tutte insieme e ciascuna con una richiesta media di 200 euro per ravvedimento sui contributi previdenziali del suo unico dipendente. Non solo, i termini per il pagamento scadevano il giorno stesso: si trattava, dunque, di tirare fuori in poche ore circa 4mila euro da dare all’Inps. È stata davvero una mattinata difficile quella vissuta ieri da C. G., una commerciante del Rione Monti, nel centro di Roma, che – tra il serio e il faceto – spiega di aver rischiato un coccolone.

Subito dopo aver ricevuto l’intimazione a pagare, la donna ha chiamato il proprio consulente del lavoro, che a sua volta deve aver vissuto un brutto quarto d’ora. Dopo essersi fatto riferire il contenuto delle raccomandate, però, il professionista ha tranquillizzato la commerciante spiegandole che «si trattava di un errore dell’Inps, che non considera il Jobs Act e per non sbagliare – riporta la titolare dell’esercizio – ha mandato a tutti i ravvedimenti». Un caso non isolato, dunque, come sembrano confermare due circostanze: di fronte allo sgomento della commerciante, il postino ha raccontato di aver consegnato nella stessa giornata centinaia di raccomandate come quelle; diverse segnalazioni, inoltre, erano già arrivate al consulente del lavoro.

Dopo lo choc iniziale, insomma, la vicenda sembra essersi risolta per il meglio. Almeno dal punto di vista economico. Lo stesso non si può dire per le considerazioni che suscita: «Mi chiedo se sia giusto che un apparato statale non solo commetta errori così grossolani, ma si permetta di mandarti 20 raccomandate tutto lo stesso giorno con scadenza per quello stesso giorno», commenta C. G., che comunque non si sente del tutto tranquilla: «Il mio consulente del lavoro è molto bravo e mi fido di lui. Ma posso fidarmi di una burocrazia così ottusa e inefficiente? Ora invieremo la comunicazione all’Inps sul fatto che siamo in regola e non posso che sperare che finisca qua».

 

 

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