Richiedente asilo per “punire” la moglie sgozza la figlia di due anni

8 Apr 2018 12:50 - di Redazione

Dopo un litigio un richiedente asilo di 34 anni punisce la moglie e sgozza la figlia di due anni. I fatti, come riporta Fanpage,  sono avvenuti nella città tedesca di Amburgo lo scorso ottobre. Sohail A. è stato descritto dal tribunale  come un “tiranno violento” che “terrorizzava la moglie 32enne e i loro due figli” prima dell’assassinio della piccola Ayesha. L’uomo avrebbe aggredito la figlia nell’appartamento di famiglia dopo che sua moglie, Lubna, era andata a denunciare un attacco di violenza domestica alla polizia. Tornata nell’appartamento accompagnata da diversi agenti di polizia, ha trovato la figlioletta ormai priva di vita e con un coltello insanguinato accanto a lei. Sohail aveva già fatto perdere le proprie tracce, per poi essere catturato dalla polizia spagnola a San Sebastian una settimana dopo.

Sgozza la figlia di due anni: doveva essere espluso

La corte di Amburgo, si legge ancora su Fanpage, ha accertato che l’attacco è stato così violento che la bambina è stata “praticamente decapitata”. Il pubblico ministero ha affermato che il 34enne avrebbe agito in un impeto di rabbia per punire la moglie. Le autorità tedesche hanno poi scoperto che la sua domanda di asilo era stata respinta sei anni prima dell’omicidio, ma l’uomo era comunque rimasto in Germania. Nonostante si trovasse nel Paese illegalmente e la sua famiglia fosse sul radar delle autorità in merito alle denunce relative agli abusi domestici, non era stato espulso. Stava aspettando di tornare nel suo Paese, quando ha conosciuto Lubna. Dopo averla sposata, ha generato Ayesha e un altro figlio. Secondo quando si legge sui media tedeschi, il giudice è stato informato dalla polizia delle presunte violenze contro la moglie e ciò ha portato a coinvolgere le autorità per i servizi minorili facendo passare in secondo piano il procedimento di espulsione.

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