Whirpool, il governo fallisce: l’azienda conferma i 500 licenziamenti

19 Feb 2018 16:34 - di Redazione

Rabbia e delusione tra i lavoratori dell’Embraco di Riva di Chieri alla notizia dell’esito dell’incontro al Mise in cui l’azienda non ha ritirato i circa 500 licenziamenti annunciati nelle scorse settimane a seguito della decisione di cessare la produzione nello stabilimento torinese. ”C’è tanta delusione e tanta rabbia – spiega Michele De Luca rsu della Uilm – delusione perché dall’azienda non ci aspettavamo questo tipo di trattamento e rabbia perché dopo tanti giorni di lotta non siamo riusciti a conquistare nulla”. Intanto, gli operai che questa mattina in corteo avevano bloccato la rotonda sulla statale che collega Asti a Torino, si sono ora radunati in presidio davanti al cancelli dello stabilimento e hanno prolungato da 4 a 8 le ore di sciopero. “È un atteggiamento scellerato che rischia di mettere sul lastrico centinaia di dipendenti, di fornitori e relative famiglie, in particolar modo di Riva di Chieri. Di sicuro, la multinazionale sta dimostrando una chiusura al dialogo non comprensibile visto che in tutti i modi si è cercato di intervenire con piani di reindustrializzazione e con l’attivazione della cassa integrazione da parte del Governo. Proposte che sono state rigettate dal Gruppo, senza alcun progetto costruttivo per risanare le sorti dell’azienda”. Ad affermarlo in una nota è Paolo Capone, segretario generale Ugl, sulla vicenda Embraco. “L’Ugl lotterà al fianco dei 497 dipendenti per difendere e tutelare i loro diritti contro il licenziamento”, sottolinea il sindacalista.

Anche il governo non nasconde la sua delusione: ”Abbiamo sentito i legali di Embraco con Chiamparino offrendogli tutto il sostegno possibile per fare una Cig e l’azienda ha comunque risposto negativamente. Non si comprende questo atteggiamento”. Così il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda mentre al Mise è previsto il tavolo Embraco. ”Si conferma un atteggiamento di totale irresponsabilità dell’azienda, siamo di fronte al peggior caso di una multinazionale che dimostra totale irresponsabilità nei confronti lavoratori e mancanza di rispetto del Governo”, sottolinea. ”Non ricevo più questa gente perché ne ho fin sopra i capelli di loro e dei loro consulenti”, rileva Calenda. Intanto Uilm e Fiom stanno valutando di organizzare, con il coinvolgimento delle istituzioni, una manifestazione davanti all’Europarlamento a Bruxelles per sottolineare ”la totale irresponsabilità di questa multinazionale”. Ad annunciarlo i due sindacati in una nota congiunta dopo l’esito negativo dell’incontro di oggi al Mise, dove l’Embraco, multinazionale del gruppo Whirpool, ha risposto negativamente alla richiesta di ritirare i circa 500 licenziamenti nello stabilimento Riva di Chieri, conseguenza della decisione di cessare le produzioni sul sito torinese. ”Nonostante si sia giunti al quarto incontro al Mise – commentano Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile Embraco per il sindacato – la Embraco insieme ai suoi legali difensori, ha dimostrato totale disinteresse nei confronti delle proposte formulate dal Governo e l’intenzione scellerata di disperdere il capitale umano italiano rappresentato dai lavoratori di questa azienda. Ogni proposta che non preveda il ritiro dei licenziamenti e l’avvio di un piano di reindustrializzazione per noi è inaccettabile”. Commentano Lino La Mendola della segreteria Fiom di Torino e Ugo Bolognesi, responsabile Embraco per la Fiom: ”Ancora una volta – aggiungono Lino La Mendola della segreteria Fiom di Torino e Ugo Bolognesi, responsabile Embraco per la Fiom – Embraco Whirlpool ha dimostrato la sua totale irresponsabilità, in particolare nei confronti dei dipendenti di Riva di Chieri. È evidente che quando un’impresa affida le relazioni industriali a degli studi legali, si finisce in un vicolo cieco. A questo punto ci aspettiamo che il governo agisca e trovi comunque delle soluzioni concrete per i lavoratori”.

(Foto: La Provincia di Varese)

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • stefano 20 Febbraio 2018

    In epoca di elezioni tutti prometto ma chi soffre e arranca sono le forze che mandano davvero avanti questo paese, circa 90 anni fa nessuno avrebbe permesso un tale scempio di patrimonio nazionale, fatto di conoscenze competenze lavorative e abilità di lavoratori e lavoratrici che altro non fanno se no portare ricchezza alla nazione.
    Io come cittadino Italiano sono stufo di vedere queste multinazionale fare quello che vogliono qui nel nostro paese rubando la nostra esperienza e le nostre abilità per portarle in luoghi dove possono produrre a costo zero. Basta dico Basta chiudiamo le frontiere a chiunque e facciamo da soli, Basta con questa associazione a delinquere legalizzata BASTA. Politici per una volta Fate il bene del paese e Denunciate queste cose invece di promettere cose irrealizzabili, fate il bene del Popolo Italiano e non svendetevi ai grandi capitali.