Giorgia Meloni da Fieragricola di Verona difende il Made in italy (video)

1 Feb 2018 19:10 - di Antonio Pannullo

Fratelli d’Italia in difesa del Made in Italy. ”Oggi sono alla Fieragricola di Verona, che da 120 anni racconta l’eccellenza italiana. In questi anni l’agricoltura è stata trattata come la Cenerentola della produzione della nostra economia ma l’Italia può stare sul mercato della globalizzazione solo se investe sulla specificità e qualità del nostro prodotto. Nel programma di Fratelli d’Italia una priorità assoluta è la difesa feroce del made in Italy e del nostro marchio”. Lo dichiara in una nota il presidente di Fratelli d’Italia e candidato premier, Giorgia Meloni. In mattinata la leader di FdI era tornata sulla campagna elettorale, attaccando i 5Stelle: ”I Cinquestelle dicono una cosa agli italiani e l’esatto contrario (a porte chiuse) ai poteri forti. Così Di Maio, da politico navigato qual è, in piazza grida contro gli inciuci e a tavola con la grande finanza garantisce la disponibilità dei grillini a un governo con Pd, Forza Italia e Lega Nord. Ancora una volta Fratelli d’Italia si conferma l’unica garanzia contro inciuci e alleanze contro natura”, aveva scritto su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia.

Anche Coldiretti torna sulla difesa del Made in Italy: un pacco di pasta su tre in Italia, fatto con grano straniero non ha alcuna indicazione per i consumatori. Ma a breve, tra due settimane, arriverà l’etichetta d’origine per fare finalmente chiarezza su quello che è il prodotto simbolo del made in Italy. Ad affermarlo è la Coldiretti che sempre alla Fieragricola di Verona ha mostrato in anteprima le prime confezioni di pasta ma anche di riso con l’indicazione della provenienza, a due settimane dall’entrata in vigore del decreto che metterà in trasparenza quello che i cittadini portano in tavola. “Una novità che è il risultato della guerra del grano lanciata da Coldiretti con decine di migliaia di agricoltori scesi in piazza – si legge in un comunicato – per difendere il Granaio Italia contro l’invasione di prodotto straniero, spesso di bassa qualità e trattato con sostanze vietate nel nostro Paese, e le speculazioni che hanno provocato il crollo dei prezzi del grano italiano al di sotto dei costi di produzione, con una drastica riduzione delle semine e il rischio di abbandono per un territorio di 2 milioni di ettari coltivati situati spesso in aree marginali”.

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