Emergenza rifiuti, è scaricabarile tra Pd e M5S sulla pelle dei romani

8 Gen 2018 18:30 - di Redazione
rifiuti

Rifiuti, è vergognoso scaricabarile sulla pelle dei cittadini romani tra Pd e M5S. Tra Comune di Roma (a guida grillina) e la Regione Lazio (a guida piddina) è botte da orbi sull’immondizia della Capitale. L’emergenza è infatti al centro di un duro botta e risposta fra le due amministrazioni, con l’assessora all’Ambiente di Roma, Pinuccia Montanari, che scarica responsabilità e colpe su Partito Democratico e giunta Zingaretti e la Regione che risponde a tono, con una nota del suo assessore ai rifiuti, Mauro Buschini. Nel mezzo, l’intervento del ministro dell’Ambiente Galletti, che avverte: «Roma non può permettersi un’emergenza rifiuti come quella che si sta prefigurando ancora una volta».

Il primo colpo di mortaio è partito dal Comune. «Noi – scrive stamani su Facebook la Montanari -, a differenza di Renzi e del Pd, non facciamo campagna elettorale ma pensiamo all’interesse delle persone. C’è il sospetto che qualcuno voglia speculare, politicamente ed economicamente, sulle spalle dei cittadini e proponga tariffe fuori mercato per mettere in difficoltà le amministrazioni e gli abitanti di Roma. No agli sciacalli della politica». «Facciamo chiarezza – ha aggiunto -. Tutti sanno che dal 2013, anno di chiusura della discarica di Malagrotta con il Pd che si dimenticò di pianificare una alternativa, il piano regionale del Lazio non è stato ancora aggiornato: di conseguenza, la Regione non riesce a trovare una alternativa per accogliere le tonnellate di indifferenziato prodotte da cittadini e imprese. Al momento Roma raccoglie i rifiuti e prova a conferirli nelle poche strutture della Regione che, però, sono evidentemente insufficienti».

Piccatala risposta della Regione. «Dispiace – ribatte Buschini – che l’assessora Montanari preferisca polemizzare e non dire la verità sul perché l’aggiornamento del piano regionale sui rifiuti non sia stato definitivamente approvato: il Piano Regionale di gestione dei rifiuti è in via di aggiornamento, ma fermo a causa delle mancate risposte di Roma Capitale e della sua Città Metropolitana, che dovevano arrivare entro il 30 settembre 2017»

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