Ustica, il marinaio Usa racconta: quella notte abbattemmo due Mig libici

20 Dic 2017 11:06 - di Redazione

A 37 anni dalla strage di Ustica – 81 vittime la sera del 27 giugno 1980 per l’esplosione di un Dc9 Itavia che da Bologna si recava a Palermo- un militare americano, Brian Sandlin,  che all’epoca dei fatti era marinaio sulla nave Saratoga (con cui gli Usa pattugliavano il Mediterraneo), conferma che quella sera c’era uno scenario di guerra aerea.

Sandlin ha raccontato ad Atlantide (stasera su La7) al giornalista Andrea Purgatori (da sempre sostenitore della tesi dell’abbattimento per errore causato da un missile) che quella sera vennero abbattuti due Mig libici durante un’operazione della Nato in cui erano coinvolte anche una portaerei inglese e una francese. Una rivelazione che aggiunge un nuovo tassello nella ricerca della verità sulla strage di Ustica, mistero italiano sul quale si fatica ancora a fare luce. Le altre ipotesi: bomba a bordo dell’aereo o “cedimento strutturale”. Una sentenza della Cassazione, nel gennaio del 2013, ha posto fine in sede giudiziaria al balletto di ipotesi affermando che l’aereo venne abbattuto da un missile e condannando lo Stato italiano a risarcire i familiari delle 81 vittime della strage di Ustica.

Questa la ricostruzione del Corriere: “Il militare racconta che la sera del 27 giugno 1980, mentre si trovava sulla Saratoga (ancorata non lontano da Napoli) vede passare due Phantom che sarebbero stati di ritorno da una ‘missione’, quella di abbattere due Mig della Libia che volavano proprio lungo la traiettoria aerea del Dc-9, che esplose in volo causando 81 vittime. A spiegare ai marinai cosa accadde fu il loro capitano, che li informò dell’abbattimento dei due Mig libici da parte della Nato: “Ci informò che durante le nostre operazioni di volo due Mig libici ci erano venuti incontro in assetto aggressivo e avevamo dovuto abbatterli”, sono le parole dell’ex marinaio. Il militare, che spiega di non aver parlato fino a oggi per paura (un ufficiale della Marina in pensione morì in circostanze misteriose e lui collegò la cosa alla conoscenza di dettagli scomodi), nell’intervista racconta anche del clima surreale che si respirava sulla nave nei giorni successivi. Silenzio totale, gelo, sensazione che fosse accaduta una cosa enorme, che potrebbe essere proprio l’abbattimento di un aerei civile per errore, per esempio, anche se Sandlin non lo dice esplicitamente”.

Un 0collegamento tra l’esplosione del Dc9 Itavia e il mig 23 libico caduto sulla Sila e ufficialmente rinvenuto il 18 luglio 1980 venne fatto molte volte, non ultimo da Giovanni Spadolini: “Risolvete il giallo del Mig23 e avrete trovato la chiave per scoprire la verità su Ustica”. Il maresciallo dell’Aeronautica Giulio Linguanti che organizzò il recupero del velivolo libico e del corpo del pilota che ne era alla guida sostenne in un’intervista con lo stesso Purgatori (eravamo nel 2013) che l’aereo non era caduto il 18 luglio come si volle far credere ma almeno tre settimane prima, una data che potrebbe coincidere con quel tragico 27 giugno in cui il Dc9 esplose in volo.

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