Sorelle massacrate in casa, è svolta nelle indagini: c’è un fermato

14 Dic 2017 9:52 - di Redazione

Svolta nelle indagini sull’omicidio delle due anziane sorelle a Ramacca, nel Catanese. C’è un fermato. Si tratta di un 30enne del posto individuato e bloccato dai carabinieri del Reparto Operativo di Catania, in collaborazione con i colleghi della Stazione di Ramacca e della Compagnia di Palagonia. Le due vittime, Maria Lucia Mogavero e Filippa Mogavero, 70 e 79 anni, sono state accoltellate e uccise ieri pomeriggio nella loro abitazione, nella centrale Piazza Margherita di Ramacca. Le donne sono state brutalmente picchiate e poi uccise con diverse coltellate in più parti del corpo. «La scena del delitto era raccapricciante», ha riferito il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera.

La ricostruzione

Le due anziane vivevano da sole. È stata una terza sorella, insegnante che abita nella stessa palazzina, a lanciare l’allarme chiamando i carabinieri una volta rientrata da scuola. Le due vittime, in base alle prime ipotesi, potrebbero essere state uccise al culmine di una violenta rapina.  I carabinieri le hanno trovate riverse in una pozza di sangue nelle loro case: al primo e al terzo piano, una in un ripostiglio e l’altra in camera da letto. La casa a soqquadro. Le tre sorelle vivevano da tempo insieme nella stessa palazzina, con un appartamento per piano. Nessuna di loro era sposata. In paese le descrivono come tre donne «assolutamente per bene che si dividevano tra le chiese San Giuseppe e la Matrice, e poi solo casa e lavoro». I vicini non hanno sentito rumori. La porta che non ha presentato effrazione. Questo  potrebbe portare a pensare che le vittime conoscessero l’assassino o gli assassini, ma in un paese di diecimila persone c’è anche chi lascia ancora la porta socchiusa.

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