Incidente gas in Austria, l’ad di Eni: «C’è un rischio di aumento dei prezzi»

12 Dic 2017 18:30 - di Redazione
L'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi

Se finirà «domani», tra «qualche giorno o settimana», l’incidente all’impianto di gas di Baumgarten, in Austria, non comporterà problemi per l’Italia. A confermarlo, dopo le rassicurazioni del ministero dello Sviluppo economico e della Snam, che gestisce la rete, è stato l’ad di Eni, Claudio Descalzi, che però, rassicurando sulle forniture, ha lanciato invece un allarme prezzi.

Nessun allarme sulle forniture

Il gas mancante, ha spiegato Descalzi, «lo possiamo compensare. Non c’è allarmismo tra gli addetti ai lavori». «Con gli stoccaggi e le soluzioni alternative si può far fronte alla situazione», ha sottolineato l’Ad di Eni, parlando di «un problema tecnico-meccanico che si andrà a ridursi». Attraverso la centrale austriaca transita il 10% della domanda europea di gas e in particolare quello diretto in Italia. Questa situazione si crea «quando l’Italia come l’Europa importa tutta la sua energia per produrre elettricità: il 90% per l’Italia, oltre il 70% per l’Europa», ha detto ancora Descalzi, per il quale «questa fragilità può essere sconfitta solo attraverso diversificazione con Lng e pipeline».

Ma si teme per i prezzi

Il prezzo del gas, ha osservato però ancora l’Ad di Eni, «sta salendo» e «ora dipenderà da quanto dura il problema in Austria». «Ma – ha precisato – al di là di trovare gas più costoso o usare stoccaggi che ci servono però a gennaio-febbraio è un fenomeno che porta ad un aumento generalizzato dei prezzi». Da questa centrale, ha detto ancora Descalzi, «proveniva il gas che copre poco più del 30% del fabbisogno italiano (80% Eni). Oggi avremmo dovuto importare 57 mln di metri cubi. Speriamo di usare il meno possibile gli stoccaggi». Per far fronte alla situazione, quindi, ha chiarito l’ad di Eni, «prenderemo una parte degli stoccaggi, ma speriamo il meno possibile. Stiamo lavorando sul gas Algerino, libico, sul gas da comprare da nord che passa dalla Svizzera. Vedremo quanto prenderne. Compensare al giorno – ha concluso Descalzi – non è facile».

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