De Bortoli aveva detto la verità su Maria Elena. Ghizzoni ora conferma

20 Dic 2017 13:04 - di Redazione
boschi bankitalia

Il caso del conflitto di interessi di Maria Elena Boschi per Banca Etruria si apre con la pubblicazione di 66 parole del libro Poteri forti (o quasi) dell’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli. Oggi arriva la controprova con la testimonianza dell’ex Ad di Unicredit Federico Ghizzoni. Il confronto tra le due versioni viene letto in maniera diversa dal mondo politico. Piena assoluzione secondo la lettura Pd, assai interessata a minimizzare uno scandalo che rischia di spazzare via per sempre il renzismo, condanna netta nelle reazioni di M5S , Lega e Fratelli d’Italia “Adesso la parola al Tribunale”, dice Boschi. Ma resta il fatto che le sue affermazioni sono state smentite da autorevoli esponenti auditi in commissione. Falsa la sua tesi secondo la quale non si era mai occupata della banca di cui il papà era vicepresidente.

Ecco cosa hanno scritto e detto De Bortoli e Ghizzoni.

DE BORTOLI: “L’allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere”.

GHIZZONI: l’ex Ad di Unicredit ebbe il 12 dicembre 2014 un incontro “da solo” con Boschi a Palazzo Chigi. “Il ministro mi chiese se era pensabile per Unicredit valutare un’acquisizione o un intervento su Etruria: risposi che non ero in grado di dare nessuna risposta”. “Il ministro convenne, ci lasciammo con l’accordo che l’ultima parola spettava a Unicredit che avrebbe deciso solo nel suo interesse. Fu un colloquio cordiale, e non avvertii pressioni”. “La considerai una richiesta abbastanza normale: un ceo di una banca come Unicredit deve essere in grado di mettere in chiaro che è la banca che decide, messaggio che fu assolutamente condiviso”.

Come si vede De Bortoli aveva scritto la verità: di qui la scelta di Maria Elena Boschi di non ricorrere alla querela per diffamazione ripiegando su una causa civile per risarcimento danni.

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