Al via il bando: 300 euro a chi ospita un migrante. Alla faccia dei poveri italiani

21 Dic 2017 20:01 - di Carlo Marini

Ospitare in casa un giovane migrante «è un’esperienza profonda di scambio e condivisione che fa bene a tutti. Tu potrai avvicinarti ad una nuova cultura, aiutare una persona a costruire un progetto di vita nel nostro Paese, diventare un cittadino più consapevole e attivo». È quanto si legge nella campagna “Mai più soli”, creata dall’associazione “Refugees Welcome Italia” per promuovere l’accoglienza di migranti neo maggiorenni.

Un bando per adottare un migrante per almeno 6 mesi

Si tratta per lo più di adolescenti di età dichiata tra i 15 e i 17 anni, arrivati da soli in Italia e provenienti principalmente da Paesi africani quali Gambia, Egitto, Albania, Eritrea, Somalia e Nigeria, ma anche da Bangladesh e Mali. La campagna si rivolge a coppie, singoli cittadini o famiglie che dispongono di una camera libera e risiedono in Veneto, Lazio, Umbria, Campania e Calabria. Coloro che decideranno di aprire le porte della propria casa, per un periodo di almeno sei mesi, verranno accompagnati e seguiti durante tutto il percorso, oltre a ricevere un rimborso spese. Si prevede un bonus di trecento euro alle famiglie che accolgono un giovane migrante.

E la famiglia disponibile incassa il “bonus migrante”

Le famiglie possono mettere a disposizione la loro casa, candidandosi sul sito Welcome Refugees. «Noi facciamo innanzitutto una valutazione di idoneità della famiglia – spiega Fabiana Musicco, una delle responsabili del progetto – Poi facciamo formazione, spieghiamo cioè chi sono questi ragazzi, che cosa hanno alle spalle e capiamo se la famiglia se la sente».

“Il bonus migrante presto anche a Roma”

«Pensiamo di chiedere anche al Comune di Roma – aggiunge Musicco –L’obiettivo è costruire reti solide che restino per rafforzare il sistema di accoglienza dei minori soli. Questo progetto si iscrive nel percorso tracciato già dalla recente Legge Zampa. Quello che deve essere chiaro è che ospitare un ragazzo in casa non può essere inteso come un arricchimento per le famiglie. Noi diamo un piccolo sostegno di 300 euro ma che serve per le spese vive: dalla tessera dell’autobus alle medicine. Oppure può essere utilizzato per far frequentare qualche corso». Inutile chiedere quali se vi siano iniziative analoghe per gli italiani poveri. Per ora non sono pervenute.

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