I supermercati Lidl cancellano la Croce per non offendere i clienti islamici

11 Ott 2017 14:48 - di Guglielmo Federici

La Chiesa di Sant’Antonio Abate senza croci. Fuori da ogni decenza. Si arriva a camuffare l’identità dei nostri paesi per compiacere i musulmani e svilire i cristiani o semplicemente chi in quel paese abita. Accade a Dolceacqua, piccolo borgo medievale in provincia di Ventimiglia, dove le croci sovrastanti la chiesa e che sono parte inconfondibile dell’identità del paesino sono state dancellate in un manifesto pubblicitario della catena dei supermercati Lidl. Uno sfregio. Via le croci per non urtare la sensibilità dei clienti di altre confessioni. Va diretto e duro Fulvio Gazzola, sindaco di Dolceacqua: “Cancellate i crocifissi dalla chiesa di Dolceacqua, per non urtare la sensibilità della vostra clientela musulmana». Poi una preghiera: «A Questo punto, se le croci vi danno così fastidio: mettete pure un’altra immagine, ma per favore non deturpate il nostro paese».

Lo sfregio dei supermercati Lidl

Il  sindaco tuona contro la direzione del supermercato Lidl:  “Capisco la loro policy che mira a non urtare la sensibilità di chi appartiene ad altre religioni – aggiunge il primo cittadino – e so che hanno avuto un analogo atteggiamento in altre città italiane ed europee, ma bisogna essere corretti e soprattutto non penalizzare nessuno”. E ancora: “A parte il fatto che il nostro Paese ha radici cristiane, non sono poi d’accordo sul ritoccare una foto, dando un’idea sfalsata della nostra città”.  Avverte il sindaco: “Non vogliono le croci? Tutto bene, allora mettano pure la foto del Castello dei Doria , ma evitino questi scempi”. 

“Non volgiamo offendere i clienti non cristiani”

Lidl, marchio della grande distribuzione, finisce di nuovo nell’occhio del ciclone, dopo il caso delle rom che ha portato al licenziamento di due dipendenti. Ora le polemiche sulle grandi foto vicino le casse del punto vendita di Camporosso, in Liguria, dove è immortalata la chiesa di Sant’Antonio Abate senza croci scatena giustissime polemiche. I vertici della nota catena di discount hanno motivato la decisione parlando di rispetto per tutte le confessioni relisgiose, dunque una decisione presa per non urtare la sensibilità religiosa di clienti di fede non cristiana. Lidl non è nuova a questo tipo di iniziative. Tempo fa i clienti avevano manifestato la propria indignazione per la cancellazione un po’ grossolana delle croci dalle cupole azzurre della chiesa ortodossa di Sant’Anastasio, vero ‘landmark’ della pittoresca e popolarissima isola di Santorini. Anche in quel caso i vertici aziendali si erano difesi dicendo di non voler “urtare alcun credo”.

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