Vent’anni fa moriva Lady D. Ma i misteri sono ancora tanti

27 Ago 2017 12:57 - di Redazione

Cercava il lieto fine, l’happy ending a una favola che tutte le ragazze sognano di vivere almeno una volta nella vita. Solo che per Lady Diana non andò così. Il suo matrimonio con Carlo d’Inghilterra finì presto in frantumi, i tabloid inglesi ne fecero il loro successo, e per lei il sogno di una seconda vita lontana dagli intrighi di palazzo si interruppe tragicamente una notte di fine estate, nel tunnel di Pont de l’Alma, a Parigi. Trenta anni fa all’ombra della Tour Eiffel la ‘principessa triste’ moriva con il suo compagno Dodi Al Fayed,
Il 28 agosto alle 20.55 su National Geographic (canale 403 di Sky), e in simulcast su Fox Life e Nat Geo People, andrà in onda il documentario di cui tanto si è parlato, Lady D: Le verità nascoste. Un viaggio inedito nella vita di Diana Spencer attraverso le interviste segrete del giornalista Andrew Morton, realizzate nel 1991 quando nessuno sospettava della profonda crisi in cui sarebbe piombato il matrimonio con Carlo. Il documentario verrà replicato in chiaro il 30 agosto alle 21.15 su TV8.

A vent’anni dallo schianto nel tunnel parigino, avvenuto nella notte tra il 30 e il 31 agosto 1997, è ancora mistero sulla morte della principessa Diana. La polizia inglese e francese hanno archiviato da anni il caso come ‘tragico incidente’, tesi che non ha mai convinto Mohamed Al Fayed, magnate egiziano padre di Dodi, da sempre fermo sostenitore della teoria del complotto ordito dai servizi segreti britannici per togliere di mezzo la principessa diventata “scomoda”. Scomoda perché  adorata da tutti. Lady D, indiscussa icona di eleganza, mite e fragile principessa del popolo, lo sguardo sempre malinconico e quel taglio di capelli anni ’90, ancora oggi imitato dalle donne di tutto il mondo. Lady Diana Spencer è stata tra le donne più carismatiche e amate del secolo scorso, e ancora oggi il suo ricordo resta indelebile. Quando morì, Diana aveva 36 anni. Per alcuni la sua è stata una vita da favola: la giovinezza, l’incontro con Carlo, il matrimonio; per altri, una vera e propria catena di traumi e dolori.
L’incontro con CarloLe nozze inchiodano alla tv ottocento milioni di spettatori in tutto il mondo. Diana diventa ‘Sua altezza reale principessa di Galles’ e futura regina d’Inghilterra, facendo breccia da subito nel cuore dei sudditi.

Icona di stile, ma soprattutto madre esemplare e devota, Diana è un’instancabile operatrice benefica. Ma se la vita sociale sembra andare a gonfie vele, lo stesso non può dirsi del suo rapporto con Carlo. Nel dicembre del 1992, dopo reciproci tradimenti, e 11 anni, il matrimonio naufraga. Lei aveva iniziato una relazione con il suo istruttore di equitazione, il maggiore James Hewitt, mentre il principe era tornato tra le braccia della sua vecchia fiamma, Camilla Parker-Bowles, dando vita a quello che venne bollato dai giornali come ‘Camillagate’, ossia la pubblicazione, sui tabloid inglesi, dello scambio di battute ad alto contenuto erotico tra Carlo e Camilla. Nemmeno la nascita dei figli William e Harry riesce a salvare un’unione già compromessa. “Eravamo in tre in questo matrimonio, era un po’ troppo affollato” confessa più tardi Diana in un’intervista choc alla Bbc, destando scandalo in tutto il Regno Unito.

La principessa del popolo

Dopo il divorzio, ufficializzato il 28 agosto 1996, Diana si trasferisce a Kensington Palace, perde il titolo di Altezza Reale assumendo quello di ‘Diana, Principessa di Galles’ e inizia una nuova vita. Diventa la principessa del popolo. Visita malati in tutto il mondo, dà il suo sostegno alla campagna contro le mine antiuomo. Compie numerosi viaggi e poi nella sua vita arriva ‘il ciclone’ Dodi Al-Fayed, miliardario arabo di religione musulmana, con il quale vive un’intensa storia d’amore, continuando al tempo stesso a lottare contro le mine antiuomo.  Diana riuscì a ricostruirsi  una seconda vita, lontana  dagli intrighi di Buckingham Palace, Una vita troppo breve, stroncata dallo spaventoso incidente stradale. La sua fine ma,al tempo stesso, l’inizio del suo mito.

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