Sondaggio, ora il centrodestra fa paura: è al 35,1%. Pd e M5S sempre più giù

23 Lug 2017 11:49 - di Corrado Vitale

Continua, inarrestabile l’avanzata del centrodestra: lo attesta l’ultimo sondaggio dell’Ipsos, realizzato il 21 luglio e pubblicato dal Corriere della Sera. In base alla rilevazione, i tre partiti della coalizione ottengono insieme il 35,1 %, così ripartito: Forza Italia e Lega appaiate al 15,1 %, Fratelli d’Italia sfiora il 5% (4,9). Complessivamente, si tratta del risultato più rilevante ottenuto dal centrodestra negli ultimi anni. Un risultato importante, perché a questo punto i tre partiti della coalizione non sono lontani dal 40% che consentirebbe, in  base alla legge vigente, la conquista della maggioranza dei seggi alla Camera. Certo, l’Italicum “riformato” dalla Consulta, assegna il premio di maggioranza, non alla coalizione, ma alla lista. Ed è sicuramente per questo se ora Berlusconi pare orientato a battersi per una legge elettorale che premi appunto le coalizioni. Rimane comunque il fatto che ora un centrodestra unito comincia a fare veramente paura. La prospettiva di tornare al governo del Paese si fa dunque sempre più concreta.

Continua, di contro, flessione sia del Pd sia del M5S, che ora sono rispettivamente al 26,9 e al 27, 6 per cento. Novità sgradita per il Pd è che gli scissionisti del Mdp rosicchiano un punto ai “cugini” di Largo del Nazareno. A questo punto, un eventuale premio di coalizione potrebbe anche convenire al partito di Renzi. Ma non, personalmente, a Renzi, perché rappresenterebbe la sconfessione della sua politica.

Staremo a vedere. Una cosa però è certa: l’avanzata del centrodestra sta scompaginando  assetti della politica italiana che sembravano consolidati. Il quadro è in forte movimento. Vale la pena riportare il giudizio del Corriere: “Il quadro è in movimento. Di solito in estate le bocce sono quasi ferme, questa volta invece la rilevazione Ipsos registra scarti significativi nelle intenzioni di voto rispetto al sondaggio di fine giugno. Segno che i giorni che ci siamo lasciati alle spalle — dal risultato delle Amministrative (25 giugno) alla battaglia sullo ius soli (Gentiloni ne annuncia il rinvio il 16 luglio) — hanno lasciato il segno”. E tanto basta.

 

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