Vedova uccisa al cimitero, dopo 3 anni c’è un colpevole: è il figlio

31 Mag 2017 10:10 - di Ginevra Sorrentino

Finalmente la svolta, attesa e scontata: e in manette, per l’omicidio aggravato della madre, avvenuto trre anni fa al cimitero di Catania, pè stato aresstato il figlio della vittima, già indagato. l’uomo incastrato dal dna rinvenuto sulla scena del crimine, un delitto efferato compiuto dall’assassino con una pietra, con cui ha infierito a più riprese sulla povera donna. 

Vedova uccisa al cimitero, svolta nell’inchiesta

Le indagini, condotte dalla squadra mobile in seguito al rinvenimento, avvenuto il 7 gennaio di tre anni fa nel cimitero di Catania del cadavere di una donna, hanno consentito di acquisire univoci e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti del figlio della vittima e svelare il movente dell’omicidio. Rilevante è stato il contributo fornito alle indagini dalla Polizia Scientifica, attraverso l’analisi del Dna su qualsiasi tipo di traccia biologica rilevata sul luogo teatro del fatto di sangue. L’uomo era tra i sospettati al’inizio dell’inchiesta, ed era stato indagato assieme ad altre persone. Il movente sarebbe da ricondurre a dissidi familiari tra madre e figlio.

L’alibi del figlio non ha mai convinto

Dunque, la scena del crimine ha rivelato e incastrato l’assassino, un sottufficiale della marina militare, che da subito aveva fornito una ricostruzione dei fatti non convincente per gli inquirenti al lavoro sul caso. L’uomo, infatti, aveva testimoniato di aver trovato per caso il corpo della madre non lontano dalla cappella di famiglia; non solo: nel fornire il proprio alibi per quel pomeriggio di sangue, aveva raccontato di essersi allontanato dal cimitero per un caffè e di avere scoperto solo più tardi il corpo della madre ormai privio di vita. Unico fatto certo, da subito, era che la donna si recava abitualmente, e sempre alla stessa ora, a pregare e rendere omaggio alle spoglie del marito e dell’altro figlio, morto nel 2009 dopo un periodo di malattia. Non solo: sin dal primo istante e dalle prime ricognizioni sul luogo del delitto gli inquirenti eslusero la rapina finita in tragedia: la vittima, infatti, indossava solo una collana e un suo bracciale fu trovato poco distante dal corpo esanime.

La pista portò quasi subito al figlio

Per questo, le indagini della squadra mobile della Questura, coordinate dalla Procura, si indirizzarono da subito sul figlio della vittima, indagato dalle prime battute dell’inchiesta insieme ad altre quattro persone, che nel giro dim breve l’indagine avrebbe però escluso tra i responsabili dell’omicidio: due presunti corteggiatori della vedova e una coppia di romeni, abituali frequentatori del cimitero. Il cerchio si è stretto quindi intorno al figlio, oggi arrestato dopo 3 anni di riscontri, interrogatori e investigazioni.

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