La rivista dell’Isis: uccidere bambini è lecito, è Allah che ordina la loro morte

23 Mag 2017 14:38 - di Redazione

Un attentato esplosivo in un concerto di ragazzini. E tra le vittime ci sono anche bambini. Un orrore che si aggiunge allo sgomento e al senso di impotenza e rabbia con cui l’opinione pubblica ha accolto la notizia dell’ennesima strage compiuta dai terroristi islamici. La rivendicazione dell’Isis è giunta poco fa.

Ma c’è di più: la possibilità di colpire anche bambini nelle azioni jihadiste è teorizzata – come scrive il sito di Huffington Post – nel quinto numero della rivista ‘Rumiyah‘ – promossa dall’Isis – in un articolo chiamato ‘Collateral carnage’. Il magazine – 9 i numeri usciti finora – è diventato un punto di riferimento per le strategie e la propaganda dello Stato islamico.

Questo il passaggio che riguarda appunto l’uccisione negli attacchi terroristici di donne e bambini: “Uno non dovrebbe addolorarsi – si legge nell’articolo – per l’uccisione collaterale di donne e bambini miscredenti, perché Allah ha detto: ‘Non addolorarti per i miscredenti’. Invece, bisognerebbe realizzare che Allah ha decretato la loro morte dalla sua esatta giustizia e grande saggezza. Il combattente deve fare il massimo per portare avanti la causa di Allah, indipendentemente dal massacro collaterale prodotto tra le masse di infedeli”.

Inoltre, prosegue Rumiyah, “si dovrebbe ricordare che gli infedeli hanno ucciso molte più donne e bambini musulmani. E, comunque, anche se non fosse così, sarebbe ancora consentito colpire le masse di miscredenti senza riguardo per le uccisioni collaterali di donne e bambini”.
 
La rivista cita poi “il benedetto massacro di Nizza” come “un eccellente esempio del massacro collaterale provocato durante il corso della jihad”. A Nizza, teatro di una strage Isis lo scorso 14 luglio, persero la vita 85 persone tra cui 10 bambini.  

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